PER GAZA: UNA DUNKERQUE ALLA ROVESCIA di
Franco Astengo
Nella
Comunità Internazionale sembra crescere la consapevolezza che l’esito della
missione della Flottila in navigazione verso Gaza risulterà decisivo non
soltanto per la possibilità di portare aiuti alla popolazione ma anche per
riaffermare il principio di un diritto internazionale non fondato
esclusivamente sul principio della forza della sopraffazione, come vorrebbe il
governo israeliano. Se il punto del ripristino del diritto e della possibilità
di intervento umanitario viene considerato fondamentale allora gli sforzi per
la riuscita dell’iniziativa vanno moltiplicati: serve un appello a far sì che
si realizzi una “Dunkerque alla rovescia”, in allora infatti la Gran Bretagna
salvò l’Europa riuscendo a riportare i resti del proprio esercito in patria organizzando
una mobilitazione senza precedenti anche da parte dei civili con migliaia di
imbarcazioni che occuparono il canale della Manica. Oggi
occorre un appello rivolto a tutte le imbarcazioni non militari che si trovano
nella zona o in rotte possibili di avvicinamento: navi mercantili, passeggeri,
yacht privati perché si muovano per scortare la Flotilla entrando pacificamente
anche nello spazio acqueo di Israele (il riconoscimento dello stato di Palestina
serve anche a questo, a definire uno spazio di acque territoriali). Esistono evidenti controindicazioni
sia dal punto di vista dell’operatività in mare, sia dal punto di vista del
tracciamento delle rotte ma queste difficoltà debbono essere superate dalla
dimostrazione di una volontà di pace e di solidarietà superiore ad ogni
possibile contrasto.
La Flotillanon va lasciata sola: l’appoggio deve avvenire non
soltanto attraverso il lavoro diplomatico oppure con la presenza di
parlamentari a bordo delle imbarcazioni ma le imbarcazioni della Flotilla
debbono essere scortate e accompagnate concretamente da natanti civili che
reclamino nell’immediato la garanzia della possibilità di sbarco offrendosi,
con una massiccia presenza in mare, quali garanti del diritto internazionale
alla solidarietà umana. Le manifestazioni previste in Italia per sabato 6
settembre dovrebbero comprendere nelle loro piattaforme anche questa richiesta
e questo appello.