Se
dovessi morire Se
dovessi morire, tu devi vivere per raccontare la mia storia per vendere le mie cose per comprare un pezzo di stoffa e qualche filo, per farne un aquilone (fallo bianco con una coda lunga) cosicché un bambino, da qualche parte a Gaza guardando il cielo negli occhi in attesa di suo padre che se ne andò in una fiamma - - senza dare l’addio a nessuno nemmeno alla sua carne nemmeno a sé stesso - veda il mio aquilone, l’aquilone che tu mi hai fatto volare lassù in alto e pensi per un momento che un angelo sia lì a riportare amore. Se dovessi morire, fa che porti speranza, fa che sia una storia. [Tradotta dall’inglese all’italiano daMaurizio Montipò Spagnoli] Notizia biografica Scrittore, poeta, professore e attivista palestinese
della Striscia di Gaza, specializzato in lingua e letteratura inglese, Refaat
Alareer (1979-2023) fu professore di Letteratura e Scrittura Creativa presso
l’Università Islamica di Gaza. Fu uno dei fondatori dell’associazione Non
Siamo Numeri ( We are not numbers), che riunisce autori sperimentati e giovani
scrittrici e scrittori della Striscia di Gaza. Le sue opere comprendono due
importanti antologie in cui si promuove la voce e la narrazione letteraria di
una nuova generazione di scrittrici e scrittori palestinesi che scrivono in
inglese (la lingua degli oppressori e dei loro complici ed alleati), alla cui
formazione Refaat dedicò tutta la sua vita:Gaza risponde al fuoco colla scrittura (Gaza writes back,2014),
e Rompere il silenzio delle voci di Gaza (Gaza unsilenced, 2015). Refaat fu assassinato dai bombardamenti israeliani
assieme a sei membri della sua famiglia, il 6 dicembre del 2023, durante il
genocidio di Gaza.