L’inutilità della guerra e
l’eternità dell’esistenza nel verso Sonetto n. 55 di W. Shakespeare. (Traduzione
di Anna Rutigliano) Non il marmo, né i monumenti dorati Non il marmo, né i monumenti dorati dei principi
sopravvivranno a queste potenti rime,
ma tu brillerai più luminoso in questi versi
che in pietra impolverata ed imbrattata dal tempo
trasandato.
Quando l’inutile guerra travolgerà le statue
ed i conflitti sradicheranno le opere in muratura,
né Marte con la sua spada, né il fuoco divampante
della guerra
bruceranno il ricordo vivo della tua memoria.
Contro la morte e tutte le indifferenti ostilità,
tu continuerai a vivere: la tua lode troverà
sempre spazio
persino negli occhi dei posteri
che logoreranno questo mondo ad una rovina senza
fine.
Così, fino al giorno del giudizio in cui
risorgerai,
tu vivrai in questi versi e abiterai negli occhi
di chi ama.