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mercoledì 17 settembre 2025

VE LO DICO IN VERSI
di Marcello Campisani


 

Super ceffi
 
Il compianto Pier Paolo Pasolini
conosceva i massimi escrementi
di quel turpe lotto di aguzzini,
ma non aveva prove sufficienti.
 
Oggi d'ogni tristissimo dolore,
dell'innocente posto sotto il giogo,
abbiamo la firma del suo autore
e dei mandanti conosciamo il logo.
 
Un concentrato son d’ipocrisia,
capaci della cosa più infamante,
tanto da superar la fantasia
che un emblema fa del lestofante.
 
Credo che noto sia a chiunque
il peggiore ceffo immaginario,
intendo dire Cetto La Qualunque.
Ebbene, scovatene il divario!
 
Una beata minchia prometteva
a favore dei più derelitti;
ciò per dir ch’assai se ne fotteva
d’accudire poveri ed afflitti.
 
Ma certo non avrebbe mai infierito,
così come fa costantemente
questo lotto di ceffi tripartito
di questo governo repellente
 
che non fa che rubar di qua e di là,
che taglia i fondi del tumore al seno 
e le risorse all’Università,
che non manca di spargere veleno,
 
che agl’invalidi leva contributi
ed aumenta l’IVA ai pannolini,
per dar privilegi ai più pasciuti,
nonché per armare gli Ucraini.
 
E per pagare loro le pensioni,
quelle che da noi son decurtate,
e ciò con pieno gaudio dei testoni
che cotali teste hanno votate.
 
C’è l’esasperato che protesta
e quello che l’appalto l’ha truccato.
Per loro, il primo lo si arresta,
per il secondo non c’è più reato.
 
Questo un po’ per dare la misura
di chi l’infamia l’ha già superata:
Cetto La Qualunque! Una figura
ormai degna d’essere osannata.
 
Insomma hanno tanto esagerato
che di prove n’abbiamo a monumenti
perché ognuno di loro sia impiccato.
Ma faremo figura di clementi,
 
infliggendo la peggio punizione,
che è poi quella di scolarizzarli,
nonché dettando la Costituzione.
E questo sarà peggio che frustarli.