La tragedia di Gaza e la risposta che sta avanzando anche in
Occidente e in Italia potrebbe essere così riassunta: “Tirannia per
oppressione”. Una forma di tirannia che reclama
il pieno ritorno al “ribellarsi è giusto”: ed è questo anche il senso dello
sciopero generale proclamato in Italia per domani 3 ottobre: uno sciopero, un
momento dimostrativo, rivolto al recupero di un senso d’umanità ancora
precedente a quello di una richiesta di ritorno alla democrazia dei popoli. “Tirannia per
oppressione” è quella che sta esercitando il regime israeliano. La migliore
definizione di tirannide, da ritenersi facilmente valida anche per l’attualità
si trova nella Repubblica di Platone: “La tirannide nasce
da una trasformazione della democrazia. La transizione della democrazia in
tirannide è dovuta, come nel caso dell'oligarchia, proprio al bene dominante
che è perseguito in quel regime”. Il
bene dominante del regime israeliano, tuttora considerato una democrazia, è la
sopraffazione dell'altro attraverso la violazione del diritto: il diritto dei
popoli e il diritto delle nazioni. Il regime
israeliano, infatti, ha sempre esercitato la tirannia verso il popolo
palestinese. Una sopraffazione tirannica
quella esercitata dal governo israeliano in una forma sovraumana: e non vale in
questo discorso il semplice richiamo al “casus belli” dell’atto terroristico
del 7 ottobre 2023. Oggi in un quadro generale
di difficoltà complessiva delle forme di democrazia liberale (come ben dimostra
la situazione statunitense) la guida delle grandi potenze è sempre più
facilmente affidata a una spiccata dimensione del potere che si nutre dell’idea
del dominio e di conseguenza si esercita in forme tiranniche come sta capitando
in molti paesi usciti dal regime di “socialismo reale” oppure vittime del
tentativo di “esportazione della democrazia” portata avanti all’inizio di
questo secolo dal “solo gendarme del mondo” sulla punta delle baionette.
La dottrina cattolica distingue tra il “tiranno per
usurpazione” (tyrannus in titula, cioè che ha preso il potere
illegalmente) e il “tiranno per oppressione” (tyrannus in regimine, cioè
che abusa del potere che ha ricevuto legalmente). Israele sta negando la
complessità del potere collocandosi così stabilmente nella categoria del “tiranno
per oppressione”. La tirannide è l’esito di un
processo di privatizzazione radicale nella concezione dell'esercizio del
potere. Un “egoismo della forza” che s’innesca quando regimi nati democratici
non sanno o non vogliono mantenere una regola pubblica e comune. È proprio
questo principio di fondo della regola pubblica che si sta negando in queste
tragiche giornate che stiamo purtroppo vivendo (beninteso questo appunto vale
anche per i molti, troppi, protagonisti dei conflitti che stanno agitando la
scena del mondo compreso il cuore dell’Europa).