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lunedì 6 ottobre 2025

UN’OCCASIONE MANCATA 
di Romano Rinaldi



Altri tempi, altra mentalità. Poco più di cento anni fa, 107 per la precisione, dopo la disfatta di Caporetto, il morale dell’esercito italiano veniva risollevato dalle gesta di pochi uomini coraggiosi che si fecero beffe della potenza militare dell’impero austro-ungarico con azioni dimostrative, in mare e nell’aria, animate dall’etica dell’arditismo D’Annunziano.
Mutatis mutandis, e correndo consapevolmente il rischio che ad alcuni possa suonare blasfema, vorrei proporre una considerazione. Dopo ottanta anni di convivenza pacifica e operosa, il periodo più lungo di pace tra le popolazioni europee nell’ultimo millennio e più di storia, l’azione della Global Sumud Flotilla ha tutto il diritto di essere considerata un atto di arditismo D’Annunziano in chiave pacifista, legalitaria e non violenta. Esattamente come si addice ai nostri tempi in cui un atto di guerra può portare alla totale distruzione di tutta l’umanità. Con questa dimostrazione di coraggio, in difesa del diritto internazionale, della convivenza pacifica tra i popoli e più semplicemente dell’umanità, gli equipaggi e i partecipanti a questa missione umanitaria nel pieno della legalità, hanno mostrato al mondo intero il vero volto del regime (di destra estrema) che sta scalzando l’unica democrazia del Medio Oriente. Se hanno risvegliato il senso dell’appartenenza al genere umano degno della definizione di homo sapiens anche solo in uno dei criminali che disumanizzano l’avversario, o presunto tale, per poterlo eliminare fisicamente senza rimorsi, hanno già ottenuto un buon risultato.



In ogni caso il gesto ha contribuito a risvegliare il senso di appartenenza all’umanità di molte persone, soprattutto in Italia, dove un governo che vorrebbe essere riconosciuto come democratico, ha fatto di tutto per irridere l’iniziativa e sminuirne il significato. Col pessimo risultato di riempire le piazze di tutt’Italia di manifestanti che sono evidentemente molto più evoluti nella civiltà del diritto e delle leggi di coloro che inopinatamente hanno ricevuto il mandato per legiferare nel nostro Paese. Inoltre, come eredi (si fa per dire) di quelle epiche gesta degne di un’epopea che vedeva nel “bel gesto” del debole contro la prepotenza una caratteristica dell’italianità, hanno mancato di riconoscere nella Flottiglia il medesimo afflato che fornì al Vate l’ispirazione per coniare il motto “Memento Audere Semper”. Né dovrebbe sfuggire la coincidenza con l’acronimo MAS (motoscafo armato silurante) tanto caro a chi vede il mondo all’incontrario. Insomma, l’errore di valutazione da parte del governo italiano è stato doppio col conseguente regalo all’opposizione di tutto il merito di questa iniziativa umanitaria, oltre che legalitaria e democratica, alla quale hanno sicuramente partecipato direttamente o indirettamente anche molte persone, soprattutto giovani, che non hanno gradito l’appellativo di irresponsabili da parte di chi hanno contribuito ad eleggere.