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giovedì 23 ottobre 2025

LA LETTERATURA E I CLASSICI  
di Laura Cantelmo


 
Una guida e un avviamento


Chi ha seguito per più di un decennio gli incontri letterari tenuti da Giorgio Riolo, non può che gioire che siano state date alle stampe le note introduttive di quelle straordinarie lezioni che tanto hanno contribuito all’arricchimento delle vite dei partecipanti nell’accostarsi ad opere letterarie altrimenti ignorate, senza il prezioso contributo critico di Riolo e senza le discussioni che ne derivavano. Viviamo un tempo di grande degrado e confusione, nel quale la letteratura è disprezzata, banalizzata, spesso involgarita da pubblicazioni improbabili. Che “la conoscenza di come si sta al mondo, di come si concepisce l’essere umano… nella società e nella storia” venga trasmesso e potenziato dalla cultura umanistica fa parte della visione del mondo di Riolo, che dopo essersi sporcato le mani nel lavoro politico di base, con la fierezza e la modestia dei grandi si è dedicato alla diffusione dei classici nel fervente tentativo di salvare l’umano che sta velocemente scomparendo. Il tutto realizzato con l’orgoglio di chi non deve e non vuole competere, né vincere elezioni o premi, ma sa coltivare gli orti dell’intelligenza e dello spirito e, come bravo giardiniere, cura con passione le piante, scavando nell’oscurità che è in ciascuno di noi per portare alla luce quanto è stato scartato da un’eccessiva fede nella cultura scientifica e tecnologica.



“Leggere i classici” diceva Italo Calvino “è meglio che non leggere i classici” (Perché leggere i classici, 1986) riferendosi al canone in base al quale un’opera va ritenuta classica, tenendo conto che, nel dispiegarsi delle culture e delle ere geologiche e antropologiche, persiste una continuità degli accadimenti umani. “E il sole di Omero, vedi, sorride anche a noi” diceva Friedrich Schiller, filosofo e poeta romantico tedesco. Se è vero che il “canone occidentale”, nel personale giudizio di Riolo - per quanto opinabile esso possa essere - si estende dai greci fino a Leonardo Sciascia, Yourcenar e Saramago ed altri, sappiamo che ciascun lettore vanta una lista di propri classici, quelli che ci hanno illuminato il cammino fin dai tempi della scuola e delle prime esperienze sentimentali e di vita, la cui valutazione varia a seconda dell’età. La letteratura come bene comune e memoria dell’umanità, dunque, ma anche come educazione sentimentale. In un mondo che tende a frantumare e a rendere effimera ogni esperienza a causa del relativismo postmodernista e neoliberista, il classico contribuisce al formarsi di una visione complessiva, creando i nessi all’interno della realtà attraverso la riflessione ed aiutando chi legge a mettersi in gioco e a confrontarsi sia con l’opera stessa che col mondo esterno. L’intento è quello di proporsi come guida alla lettura in un viaggio autonomo, che successivamente potrà espandersi come esperienza a livello collettivo, stimolando il desiderio di attingere al grande patrimonio letterario dell’umanità come strumento fondamentale nella formazione etica e civile.  Corredata da una bibliografia essenziale, ogni sezione illustra alcune delle opere più rilevanti della fase storica di riferimento, fornendo una visione complessiva e al contempo accurata della civiltà presa in esame. Attenendosi alla periodizzazione classica, ogni testo viene analizzato nelle sue premesse storiche, sociali e processuali: vita, società nel loro continuo divenire all’interno dei contesti sociali.



La Parte prima, essendo dedicata al Mondo greco, affronta i poemi omerici, i Tragici, i Filosofi e poi, più brevemente, il Mondo Romano, ritenuto un’emanazione di quello (ricordiamo il verso di Orazio: “Graecia capta ferum victorem cepit” - La Grecia conquistata dai Romani conquistò il selvaggio vincitore). Seguono, via via, il Medio Oriente con alcuni Vangeli, l’Età Moderna comprendente, tra l’altro, alcune opere di Shakespeare (una delle quali, Sogno di una notte di mezza estate, da me curata, è stata gentilmente ospitata nel presente volume). Il secolo scorso, nella sezione non a caso intitolata Il pensiero critico - annovera figure come Marx, Gramsci. Lukács, Ernst Bloch, Simone Weil, Frantz Fanon. In successione incontriamo, infine, la grande letteratura russa, Thomas Mann e gli italiani del secondo dopoguerra: Tomasi di Lampedusa, Calvino, Vittorini, Pavese, Pasolini, don Milani e altri. Un vero gioiello, un manuale di grande fascino, scritto con notevole competenza e con amore, senza la pretesa di risultare esaustivo, poiché” la letteratura è lunga e la vita è breve”.


 

Giorgio Riolo
La via del classico.
Letteratura, società, vita quotidiana, conoscenza,
Ed. Petite Plaisance, Pistoia 2025, pp.488, euro 35