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mercoledì 8 ottobre 2025

PARADOSSO MUGNONE: ANALISTA DISTRATTO?
di Associazione di volontariato Idra


 
Rischio idraulico a Firenze: l’Autorità di bacino rinvia l’incontro, Idra triplica il presidio
 
Conferma di richiesta di incontro urgente”: questo l’oggetto dell’ennesima Pec inviata ieri all’ Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale dalla cittadinanza attiva raccolta nell’associazione di volontariato Idra.
È pleonastico ricordare che siamo agli inizi della stagione autunnale-invernale che ripetutamente ha riservato alla nostra città e all’area fiorentina-pratese-pistoiese scenari anche drammatici sul piano degli impatti ambientali determinati dalle piene del fiume Arno e, recentemente, ancor più pericolosamente, da quelle dei torrenti appartenenti al reticolo minore. Non si tratta più ormai di ‘sorprese’, ‘eccezioni’, ‘emergenze’, ma di fenomeni da considerare – ci pare - sostanzialmente strutturali, prevedibili e dunque meritevoli di adeguate misure di prevenzione. Ricordiamo in proposito che poco è mancato a gennaio e a marzo di quest’anno prima che il Mugnone invadesse nel quartiere delle Cure la sede ferroviaria su cui tranquillamente transitavano gli Italo e le Frecce Rosse!”.
Idra dettaglia così l’analisi: “Le condizioni nelle quali si svolgono le operazioni di scavo per la stazione AV ‘Foster’, e quelle nelle quali si scavano 12.666 metri di tunnel fra Campo di Marte e Castello in clamorosa assenza - nel progetto esecutivo - del piano di emergenza prescritto dal DM 28/10/2005 “Sicurezza nelle gallerie ferroviarie”, suggeriscono a nostro avviso un supplemento di attenzione e una rafforzata capacità di iniziativa autonoma da parte dell’Autorità di Bacino, se è vero che – come leggiamo nel suo portale web – finalità istituzionale dell’Ente è quella di svolgere “attività volte ad assicurare la difesa del suolo, il risanamento idrogeologico, la tutela della risorsa idrica”, avendo “come funzione principale la mappatura della pericolosità del rischio”. E’ infatti proprio dalla conoscenza della mappatura redatta dall’Autorità sul territorio fiorentino, fatta propria dal Piano di Protezione civile del Comune di Firenze, che prende le mosse la nostra richiesta di incontro”.



Idra argomenta: “L’improvvido Parere emesso dal Ministero dell’Ambiente il 22 dicembre 2003 recita: “Per la nuova stazione AV restano confermate le valutazioni già espresse nella Conferenza dei servizi del 3.3.1999”. Ma le carte dell’Autorità di Bacino attestano che l’area per la quale era stato attivato quel procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale a monte della chiusura della Conferenza dei servizi del 3.3.1999, destinata a ospitare un progetto di stazione poi respinto in quella Conferenza a causa del mancato rispetto dei vincoli storico-architettonici (denominata ‘Stazione Zevi’ dal nome dell’architetto cui ne era stato affidato il disegno), presentava e tuttora presenta una classificazione di rischio idraulico diversa da quella dell’area in cui è stata progettata la nuova ‘Stazione Foster’ approvata nel 2003. La cosiddetta ‘Stazione Zevi’ si trovava in un’area a pericolosità P1 di PGRA [pericolosità idraulica ‘bassa’], non gravata da battenti idraulici duo- centennali. L’attuale ‘Stazione Foster’ si trova invece in un’area a pericolosità P3 di PGRA [pericolosità idraulica né ‘bassa’ né ‘media’, bensì ‘alta’], caratterizzata da un battente duo-centennale alla quota di 47,31 mt slm”. Non suona allora come un’ardita e temeraria scommessa sulla pelle del quartiere e della città (oltre che della stessa infrastruttura ferroviaria) l’avallo allo scavo della gigantesca fossa Foster (450 x 50 x 25 metri di profondità) in condizioni simili?
“Sembra quindi di poter dedurre” – suggerisce Idra – “che, per effetto delle responsabilità legate alla specifica competenza tecnica dell’Autorità, essa non possa considerarsi esonerata dal compito di segnalare con ogni possibile sollecitudine e corredo documentale all’attuale Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla Regione Toscana e al Comune di Firenze l’evidente conflitto fra il citato pronunciamento ministeriale del 2003 e i dati che il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) dell’Autorità indica, facendosi parte attiva di una richiesta formale di riesame – da parte del Ministero - del Parere del 22 dicembre 2003”. Regione e Comune, giova ricordare, che continuano a mostrarsi imperturbabilmente indifferenti alle segnalazioni trasmesse dai cittadini!
“Nell’attesa di Vostre nuove”, conclude la nota di Idra, “confermiamo la prosecuzione nei prossimi giorni delle attività di informazione pubblica già avviate presso l’ingresso della Vostra sede di Firenze”.
Terzo appuntamento di strada domani, mercoledì 8 ottobre, dalle 10 alle 12, in via de’ Servi 15, davanti alla porta d’ingresso dell’Autorità di bacino.