PARADOSSO MUGNONE: ANALISTA DISTRATTO? di Associazione
di volontariato Idra
Rischio
idraulico a Firenze: l’Autorità di bacino rinvia l’incontro, Idra triplica il
presidio “Conferma di richiesta di incontro
urgente”: questo l’oggetto dell’ennesima Pec inviata ieri all’ Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino
Settentrionale dalla cittadinanza attiva raccolta nell’associazione di
volontariato Idra. “È pleonastico
ricordare che siamo agli inizi della stagione autunnale-invernale che
ripetutamente ha riservato alla nostra città e all’area
fiorentina-pratese-pistoiese scenari anche drammatici sul piano degli impatti
ambientali determinati dalle piene del fiume Arno e, recentemente, ancor più
pericolosamente, da quelle dei torrenti appartenenti al reticolo minore. Non si
tratta più ormai di ‘sorprese’, ‘eccezioni’, ‘emergenze’, ma di fenomeni da
considerare – ci pare - sostanzialmente strutturali, prevedibili e dunque meritevoli
di adeguate misure di prevenzione. Ricordiamo in proposito che poco è mancato a
gennaio e a marzo di quest’anno prima che il Mugnone invadesse nel quartiere
delle Cure la sede ferroviaria su cui tranquillamente transitavano gli Italo e
le Frecce Rosse!”. Idra dettaglia così l’analisi:
“Le condizioni nelle quali si svolgono le operazioni di scavo per la stazione
AV ‘Foster’, e quelle nelle quali si scavano 12.666 metri di tunnel fra Campo
di Marte e Castello in clamorosa assenza - nel progetto esecutivo - del piano
di emergenza prescritto dal DM 28/10/2005 “Sicurezza nelle gallerie
ferroviarie”, suggeriscono a nostro avviso un supplemento di attenzione e una rafforzata
capacità di iniziativa autonoma da parte dell’Autorità di Bacino, se è vero che
– come leggiamo nel suo portale web – finalità istituzionale dell’Ente è quella
di svolgere “attività volte ad assicurare la difesa del suolo, il risanamento
idrogeologico, la tutela della risorsa idrica”, avendo “come funzione
principale la mappatura della pericolosità del rischio”. E’ infatti proprio
dalla conoscenza della mappatura redatta dall’Autorità sul territorio
fiorentino, fatta propria dal Piano di Protezione civile del Comune di Firenze,
che prende le mosse la nostra richiesta di incontro”.
Idra argomenta: “L’improvvido
Parere emesso dal Ministero dell’Ambiente il 22 dicembre 2003 recita: “Per la
nuova stazione AV restano confermate le valutazioni già espresse nella
Conferenza dei servizi del 3.3.1999”. Ma le carte dell’Autorità di Bacino
attestano che l’area per la quale era stato attivato quel procedimento di
Valutazione di Impatto Ambientale a monte della chiusura della Conferenza dei
servizi del 3.3.1999, destinata a ospitare un progetto di stazione poi respinto
in quella Conferenza a causa del mancato rispetto dei vincoli storico-architettonici
(denominata ‘Stazione Zevi’ dal nome dell’architetto cui ne era stato affidato
il disegno), presentava e tuttora presenta una classificazione di rischio
idraulico diversa da quella dell’area in cui è stata progettata la nuova
‘Stazione Foster’ approvata nel 2003. La cosiddetta ‘Stazione Zevi’ si trovava
in un’area a pericolosità P1 di PGRA [pericolosità idraulica ‘bassa’], non
gravata da battenti idraulici duo- centennali. L’attuale ‘Stazione Foster’ si trova invece in un’area a pericolosità P3 di
PGRA [pericolosità idraulica né ‘bassa’ né ‘media’, bensì ‘alta’],
caratterizzata da un battente duo-centennale alla quota di 47,31 mt slm”. Non
suona allora come un’ardita e temeraria scommessa sulla pelle del quartiere e
della città (oltre che della stessa infrastruttura ferroviaria) l’avallo allo
scavo della gigantesca fossa Foster (450 x 50 x 25 metri di profondità) in condizioni
simili? “Sembra quindi di
poter dedurre” – suggerisce Idra – “che, per effetto delle responsabilità
legate alla specifica competenza tecnica dell’Autorità, essa non possa
considerarsi esonerata dal compito di segnalare con ogni possibile sollecitudine
e corredo documentale all’attuale Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica, alla Regione Toscana e al Comune di Firenze l’evidente conflitto
fra il citato pronunciamento ministeriale del 2003 e i dati che il Piano
di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) dell’Autorità indica,
facendosi parte attiva di una richiesta formale di riesame – da parte del
Ministero - del Parere del 22 dicembre 2003”. Regione e Comune, giova
ricordare, che continuano a mostrarsi imperturbabilmente indifferenti alle segnalazioni
trasmesse dai cittadini! “Nell’attesa di Vostre
nuove”, conclude la nota di Idra, “confermiamo la prosecuzione nei prossimi
giorni delle attività di informazione pubblica già avviate presso l’ingresso
della Vostra sede di Firenze”. Terzo appuntamento di
strada domani, mercoledì 8 ottobre, dalle 10 alle 12, in via de’ Servi 15, davanti alla
porta d’ingresso dell’Autorità di bacino.