Odiatori e Sprezzatori La
serial mentitrice onnipotente, che
promise urlando com’ossessa, fa
la vittima incessantemente, avendo
tradito ogni promessa. L’assalitore odia l’assalito, specie
se sua vittima innocente, perché
sente ch’ogni
suo vagito, se
vive, è un rimprovero vivente. Ognun
dal proprio cor l’altrui misura. Perciò
Giorgia si sente molt’odiata. Ma,
invece, la provvida sventura la
rende soprattutto disprezzata. Il
traditore, d’anima
privato, -così
ce lo dipinge padre Dante- non
può che venire disprezzato, siccome
umanamente ripugnante. L’odio di Maramaldo è dei
più sani, che
quella gran carogna di Ferrucci vorrebbe
strozzar con le sue mani, prima
che la morte se lo ciucci. Cito,
come esempio più adeguato, la
trasmissione Report di Sigfrido. Chi
potrebbe mai venir più odiato? Quale
nemico risultar più infido di
chi disvela ogni tua patacca e
te stesso e la tua stessa faccia strofinata
sopra la tua cacca, in
una verità che nulla taccia? Per
arginarlo tutto s’è
tentato: infondate
querele, legge ad hoc, generando
infine l’attentato, che
o uccide, o dà
l’elettrochok. I
pennivendoli dicono di sé -spesso
del ridicolo gli alfieri- potrebbe
capitare pure a me. Ma
sono solo i giornalisti veri quelli
destinatari di attentati, o
come Assange, come Albanese, variamente
criminalizzati ! Bruno
Vespa non può rischiar offese! Il
disprezzo ha tale dismisura, da
negar lo statuto di persone a
quelli che considera sventura. Né le sfiorerebbe col
bastone.