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domenica 23 novembre 2025

ANTEPRIME
 

P. P. Pasolini: l’ossimoro vivente. Il nuovo saggio di Donato Di Poce che sfida le interpretazioni riduttive.
Nel 50° anniversario della morte, I Quaderni del Bardo Edizioni pubblica un'analisi critica a 360 gradi: dalla poesia al cinema, dal teatro alla critica d'arte, l'intellettuale che visse "accogliendo gli opposti".
Sannicola (Lecce). Nel cinquantesimo anniversario della tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini (novembre 1975 - novembre 2025), I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno pubblica P. P. Pasolini: l'ossimoro vivente, un saggio fondamentale firmato dal poeta e critico Donato Di Poce. L'opera si distacca dalle commemorazioni di circostanza per offrire un'interpretazione militante e "corsara", che definisce Pasolini come la più lucida e fertile contraddizione del suo tempo.
Il volume analizza l'intera produzione pasoliniana sotto la lente dell'ossimoro: Pasolini fu marxista ma inseguiva la religione, adorava la tradizione (Dante, Pascoli ) ma praticava uno sperimentalismo linguistico rivoluzionario , era poeta sublime (Le ceneri di Gramsci ) ma anche regista "sacrale" (Il Vangelo secondo Matteo ) e giornalista spietato (Scritti Corsari ). Donato Di Poce smonta con passione critica "l'errore e la cattiveria" degli esegeti che scambiarono questa "molteplicità espressiva" per doppiezza, dimostrando come Pasolini usasse gli opposti come unica via per cercare la verità.
Il saggio è un viaggio completo nella "galassia di CreAttività" pasoliniana, suddiviso in sezioni tematiche che non tralasciano alcun aspetto: dalla poesia dialettale (La meglio gioventù) alla narrativa delle borgate (Ragazzi di vita), dalla fondazione della rivista Officina all'analisi del "Cinema di poesia" e del "Teatro di Parola", fino all'opera-testamento Petrolio, definito dall'autore il "Poema delle stragi".
"Non abbiamo ancora fatto i conti con P.P. Pasolini", scrive Donato Di Poce nell'introduzione. "Abbiamo fatto scempio dei suoi tre corpi: quello fisico, quello mentale e quello poetico. Tre corpi controcorrente che davano fastidio perché troppo autonomi e troppo liberi".
P. P. Pasolini: l'ossimoro vivente arricchito dai disegni di Max Marra, è un atto di giustizia critica. Un testo necessario per capire perché, a 50 anni di distanza, la "disperata vitalità" di Pasolini sia ancora l'antidoto più forte contro l'omologazione culturale del presente.