IL DIPINTO LA LIBERAZIONE DI LUIGI
MELANDRI
di Angelo Gaccione

Luigi Melandri
Il giorno stesso in cui ho pubblicato sulla prima pagina di
“Odissea” lo scritto su “Casa Crescenzago” (lunedì 17
novembre 2025 - riporto il link per comodità di lettura) https://libertariam.blogspot.com/2025/11/casa-crescenzago-di-angelo-gaccione-h-o.html in cui fra le varie foto avevo inserito un grande
quadro ispirato alla Liberazione, di cui non mi era stato possibile indicare
autore e titolo, mi ha telefonato lo storico libertario Franco Schirone
per dirmi che possedeva un manifesto del dipinto e che portava il titolo La
Liberazione 25 Aprile 1945.
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| Luigi Melandri |

Manifesto tratto dal dipinto
La Liberazione 1945
stampato dalla dalla Casa Editrice Sociale

La Liberazione 1945
stampato dalla dalla Casa Editrice Sociale
Ne discutemmo a lungo e si prese l’impegno di scoprire chi fosse l’autore. Così fece, e dopo qualche giorno mi mandò una serie di dati. Si trattava del pittore e illustratore Luigi Melandri nato a Mezzano (frazione di Ravenna) nel 1892 e morto a Milano nel 1955. I dati che mi mandò l’amico Schirone, mi servirono per mettermi sulle tracce di Mezzano che può vantare, come ho poi appurato dalla gentilissima Lidia Ricci Lucchi, presidente dell’Associazione Culturale di volontariato “Percorsi”, una biblioteca di ben quattordicimila volumi: la “Biblioteca Giulio Ruffini”. Infatti l’associazione “Percorsi” ha fondato e gestisce la biblioteca oltre a promuovere la ricerca e la valorizzazione della storia, della cultura, delle tradizioni del proprio territorio attraverso le varie forme espressive artistiche e culturali. La signora Ricci Lucchi mi ha fornito una quantità importante di notizie, e alla sua delicata disponibilità devo il contatto con la nipote dell’artista, la professoressa Rina Melandri socia di “Percorsi”.
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Lidia Ricci Lucchi in Biblioteca
con Maria Di Salvo
Da Schirone appresi che il Centro Apice dell’Università degli
Studi di Milano conserva delle copie del manifesto ricavato dall’opera in
questione, arrivato lì dal fondo dell’editore Giuseppe Monanni che ha donato il
suo archivio. Avevamo dunque ulteriori prove dell’autore e dell’opera, come si
può vedere da questa nota: “Nel fondo dell’editore anarchico Giuseppe Monanni
(1887-1952) custodito presso il Centro Apice sono conservate alcune copie di un
manifesto litografico stampato dalla Casa Editrice Sociale per la Liberazione.
Il manifesto dal titolo La Liberazione 25 Aprile - 1945, è tratto
da una tempera a colori di Luigi Melandri (1892-1955), illustratore e pittore,
diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 1914.
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| Lidia Ricci Lucchi in Biblioteca con Maria Di Salvo |
Dapprima attivo sul territorio romagnolo, ben presto entra in contatto con gli ambienti culturali milanesi, in particolare con editori socialisti e anarchici con i quali inizia a collaborare assiduamente. Lunga, feconda e solida fu la sua amicizia con Leda Rafanelli, propagandista e scrittrice prolifica, compagna d’arte e di vita di Giuseppe Monanni, insieme a lui fondatrice della Casa Editrice Sociale. Moltissimi libri pubblicati dalla Casa Editrice Sociale portano in copertina il segno originale e ricercato dei bozzetti di Luigi Melandri. Vanno inoltre ricordate le sue collaborazioni con il «Corriere dei piccoli» (dal 1921 al 1946), e con le case editrici Modernissima, Facchi, Morreale, Istituto Editoriale Italiano, Paravia, Vallardi, S.E.I., U.T.E.T, Carabba, Sandron, tra le altre”.

La Madonna dipinta da
Luigi Melandri
Le conversazioni telefoniche con la signora Ricci Lucchi mi
ha permesso di arricchire le mie conoscenze sull’autore e di ricevere le foto
di numerosi quadri di Melandri (quasi tutte nature morte, dettagli di paesaggi,
un paio di vedute domestiche), fra cui quello di una Madonna in preghiera
donato di recente alla biblioteca G. Ruffini. Sul retro della tela si può
leggere la seguente iscrizione apposta dal farmacista Matteucci di Mezzano (che
è il donatore): “Nel giorno delle sue nozze in segno di sincera
amicizia con vivissimi auguri offro. G. Matteucci e F [Famiglia]. Come mi
scrive Ricci Lucchi, “Fu un regalo alla madre della famiglia Salvagiani di
Mezzano, ovvero della famiglia di Rodolfo Salvagiani partigiano, cooperatore e
senatore”. La data riporta Mezzano 29 ottobre 1943.

Luigi Melandri

La scritta sul retro della tela

