Il verso di Milano (sottotitolo: Un ritratto della città in 80 immagini,
poesie e canzoni) a cura di Gino Cervi e Giancarlo Consonni, fotografie di
Lorenzo De Simone e post-fazione di Roberto Mutti (About Cities Ed. 2025,
pagine 206 € 26) è uno splendido ed elegantissimo libro corale. Si compone di
84 foto, se contiamo quelle inserite all’interno delle controcopertine, di 80
testi, tra poesie e canzoni, dedicati alla città meneghina, per un totale di 51
autori. È strutturato in sei blocchi (Paesaggi e luoghi, Case, Movimenti,
Permanenze e discontinuità, Vite, Sogni) ciascuno introdotto da un puntuale e
stimolante breve saggio che funge anche da guida per il lettore-osservatore. Parole
e immagini si chiamano e si ritrovano: nelle atmosfere e nei sentimenti, nei
dettagli e negli scorci. Il lettore scoprirà quanto sia articolata e composita
la Milano dei poeti, e come lo sia altrettanto quella su cui si è posato
l’occhio del fotografo che ha guidato l’obiettivo della macchina fotografica.
Un dialogo in apparenza muto, fissato sulla carta e che altre parole ancora
(dei curatori), si incaricano di precisare. Se è fin troppo noto che Milano non
possiede, come efficacemente scrive Roberto Mutti nella post-fazione, “labellezza sfrontatamente esibitadi Roma, il fascino incantato di
Venezia, l’eleganza di Firenze, la vitalità vibrante di Napoli”, va
aggiunto, per citare ancora una volta Edith Wharton, che “Neppure a
un’occhiata veloce Milano può sembrare pocointeressante”.
Riservata, nascosta, pur con tutti gli oltraggi che ha dovuto sopportare, la
sua bellezza c’è, ma devi andare a cercartela, e quando la scopri ti sorprende,
ti risarcisce della pazienza. Ma dovete entrarle nel ventre, mettervi in
ascolto come faccio io da anni e anni, percorrerla a piedi senza pregiudizi
scegliendone volta a volta una fetta. E così che sono entrato in risonanza con
lei, e ora ci comprendiamo a fondo, ci apparteniamo. Di versi non gliene ho
dedicato molti, ma una sezione dal titolo ‘Le Milanesi’ è compresa nella mia
raccolta poetica: Una gioiosa fatica 1964-2022 (La Scuola di Pitagora,
2025), pubblicata di recente. Contiene otto affettuose poesie: ne riproduco qui
una scritta nel 1999. Sono versi di una antica stagione a cui sono rimasto
fedele.
Milano
Conosco una città che molti dicono brutta ma nel mio cuore è vivo l’eco dei suoi cortili. Conosco una città di giardini segreti celati ad occhi indiscreti come amori proibiti. Conosco una città che non ha orizzonte ma oltre i palazzi e le antenne io immagino il mare. Conosco una città che ha molti difetti ma io non l’amerei se fosse troppo perfetta. Resta grigia e impura mia città senza sole che la bellezza sia per me il tuo cuore.