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giovedì 25 dicembre 2025

NATALE
di Alberto Figliolia


 
Che amara ironia in questo Natale...
Che cosa è divenuto il Natale,
ogni Natale
che ci viene elargito,
che ci viene imbonito,
che ci viene imbandito?
 
Ancora bombe e missili cadono
su tende e case
in riva a un insolcato mare,
nelle terre del freddo e del caldo;
ancora le sabbie del deserto accolgono
profughi, relitti d’esistenza;
ancora si spara agli occhi
dell’innocenza, ai seni materni;
ancora tombe di ferro salato
per spoglie enfie
di respiri morti.
 
Che amara ironia in questo Natale...
Che cosa è divenuto il Natale,
ogni Natale
che ci viene elargito,
che ci viene imbonito,
che ci viene imbandito?
 
E Cristo non nascerà
né risorgerà
se non nello sguardo
di un bambino
che si trascina carponi
nella polvere abbacinata,
in cerca di un sorso d’acqua
nell’assurda orba levità del giorno
che si leva e cala
come spada di vendetta.
Alle spalle del grappolo di stracci,
oltre la geografia delle ossa,
oltre la pianura della pelle rugosa
in cui il bambino è mutato,
grumo di dolore senza più rancore,
un avvoltoio e un fotografo,
ambedue pronti a carpirne
l’immagine mortale.
 
Cristo è nello sguardo di quel bambino,
soltanto in quell’ultimo sguardo.
 
[24 dicembre 2025]