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domenica 14 dicembre 2025

TRADUZIONI
di Anna Rutigliano


 
Alla Speranza
 
Oh amata mite Speranza!
Tu che nobilmente sei al servizio dei sofferenti
e la cui dimora non abbandoni,
tu che regni fra i mortali ed il cielo,
dove sei? Poco ho vissuto: persino la mia sera 
fredda sospira.
E ormai io son qui, nel silenzio,
come l’ombra,
ed il mio cuor tremante,
nel petto, senza voce,
già sonnecchia.
Lì, nella verde valle, dove dai monti
sempre scroscia
fresca sorgente,
dove l’intramontabile Bella
nel dì d’autunno a me sboccia,
lì, nella quiete, oh Amata,
voglio cercarti,
o quando l’incerta vita a mezzanotte
per i boschi va fluttuando
e sempre lieti fiori
le fiorenti stelle sul mio capo
fanno risplendere,
Oh tu, figlia dell’Etere, scendi allora dai
giardini del Padre e, se non ti è dato di giungere
come spirito della terra, sotto sembianze altre,
oh mio Sgomento, scuoti il mio cuor soltanto.
 
[An die Hoffnung, da: Nachtgesänge di F. Hölderlin]