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mercoledì 3 dicembre 2025

VE LO DICO IN VERSI
di Marcello Campisani



Povero Aristotele
 
Il principio di non contraddizione
è oggi cosa da dimenticare.
Funziona meglio la ripetizione
se il popolo si vuol condizionare.
Intanto si può dir impunemente
che Putin è sia debol che potente:
È debole: si può contrattaccare!
Dopo tre anni di carneficina  
veramente non ce la può fare,
non riesce a batter l'Ucraina.
La pace sarà giusta e duratura
tanto quanto più la guerra dura.
È potentissimo, nonché prepotente,
dotato d'ogni arma micidiale
perciò ci aggredirà sicuramente.
L'ottimismo può esserci fatale!
E, se qui gliela meniamo buona,
tutti c'invaderà, fino a Lisbona.
Di fatto qualunque incongruenza
non sfotte soltanto la semantica,
ma va perseguendo una sostanza
dalla finalità poco romantica.
Già i popoli, quasi tutti quanti,
han primi nemici i governanti:
ognuno si fa gli affari suoi,
- ognuno, sia ben chiaro, salvo noi -
e gli Ucraini sono massacrati
sì dai nemici, ma più dagli alleati.
Laddove governan gli escrementi
conta solo lucrar sugl'armamenti.
La pace è riguardata con timore
Dall‘Europa che fa da spettatore,
i cui vertici sono interessati
solo ai miliardi russi congelati.  
Trump, dovendo altrove guerreggiare,
la pace la vorrebbe forse fare.
Zelensky ne frustra le intenzioni
suggerendo folli condizioni;
chiede che la Russia, da vincente,
aderisce ai diktat del perdente;
sa bene che tranquillo può campare
finché si continua a guerreggiare
perché poi, senza nessuno sconto,
gli sarà certo chiesto il rendiconto
e si scoprirà che gli ammazzati
sono in rapporto ai soldi guadagnati.