Pagine

mercoledì 29 maggio 2013

L’ADDIO DI ODISSEA A FRANCA RAME

Si è spenta a Milano nella sua casa di Porta Romana a 84 anni l’inseparabile compagna di una vita di Dario Fo

Milano. Franca è morta. L’attrice versatile, la militante antifascista, la donna coraggiosa e ribelle, la "Primavera botticelliana” come alcuni di noi l’avevano definita [Dario Fo per ricordare il settantesimo compleanno di Franca, in un suo acrilico su tavola a colori del 1999, l’aveva raffigurata proprio come una Primavera], ha concluso la sua vicenda terrena.
Ogni vita ha un limite e a ciascuno di noi toccherà la stessa sorte; ma ci sono vite spese così bene, impiegate per le cause collettive che più contano, per ragioni così nobili, che ci sembra impossibile che quelle vite possano finire. E più passa il tempo e più quelle vite ci diventano preziose, ringiovaniscono, e le idee che esprimono sono così contemporanee da apparirci intramontabili.
Quanto la cultura deve a questa donna e all’uomo che le è stata accanto, ognuno di noi lo sa. Quanto le idee di cambiamento, le battaglie civili e politiche (sempre dalla parte degli esclusi e contro ogni potere), le sono debitrici, lo sanno bene almeno un paio di generazioni. Potremmo scrivere un fiume di parole su questa“pasionaria” della cultura. A me basta ricordare la tenerezza con cui ha voluto dedicarmi il meraviglioso catalogo di Dario Fo pittore, in occasione della ricchissima mostra dello scorso anno a Palazzo Reale: “Ad Angelo con un bacio! Franca Rame 2012”.

Non era una dedica di circostanza. Ricambiamole il nostro bacio e il nostro affetto che l’accompagnino per altri cieli.

Angelo Gaccione

martedì 28 maggio 2013


VII

Di quella pietra nel cemento
non è rimasta che un’impronta vuota.
La terra ha una memoria minerale
si riempie quando passa forte il vento
o il piede indelicato del passante
a scalciare la vita
allora il vuoto sente ancora il grave
un diapason che mai nessuno vede –
la cartina si tinge dietro gli occhi.


Alessandra Paganardi
AltreScritture

Alessandra Paganardi,
La pazienza dell’inverno
Prefazione di Marco Ercolani,
pp. 88, € 11,00


Alessandra Paganardi (Milano 1963) ha pubblicato le raccolte di poesie: Tempo reale, Novi L. 2008; Ospite che verrai, 2005; Poesie, Facchin editore, 2002. Plaquette: Frontiere apparenti, puntoacapo Editrice, Novi L. 2009; Vedute, Ibiskos Ulivieri, Empoli 2008; Binario provvisorio,
Circolo Culturale Seregn’ de la Memoria, Seregno 2006; Potevamo dire l’assenza, Crimeni, Olgiate Comasco 2005; Espansioni, Il club degli autori, 1998. Ha pubblicato la raccolta di saggi critici Lo sguardo dello stupore: lettura di cinque poeti contemporanei, Viennepierre edizioni, 2005 (finalista al Nabokov 2008). È presente con testi e lavori critici in varie riviste e antologie e ha ottenuto primi premi ai concorsi: Astrolabio (2009), San Domenichino (2007 e 2009), G. Gozzano (2007),D’Annunzio e La Versilia (2007), Dialogo (2003). Ha pubblicato la raccolta di aforismi Breviario (Novi L. 2012) dopo la Menzione speciale della giuria al premio Torino in sintesi 2010 per l’inedito. Dal 2003 è redattrice della rivista La Mosca di Milano.Figura nella Redazione di Collezione Letteraria di puntoacapo Editrice, di cui è anche collaboratrice.

 “Alessandra Paganardi ha naturale familiarità con il dolore della mente, con la malinconia dell’esistenza, con le virgiliane lacrimae rerum che si addensano su ogni destino, ma sente la sua poesia come arma complessa e potente di salvezza: complessa, perché riverberando il dolore nelle parole c’è la possibilità di accentuarlo, ma potente, perché trattando l’angoscia dentro la scrittura, dentro la materia di parole vive che ricordano e reinventano, la si può anche esorcizzare. Da sempre, parafrasando Char, il poeta non può che fare arte di fronte alla morte

sabato 25 maggio 2013


APPELLO DI ELIO VELTRI
DEMOCRAZIA E LEGALITA'

Cari amici, faccio appello alla vostra sensibilità etica, civile e politica e vi chiedo di aiutarci a costruire, sul territorio, il movimento Democrazia e Legalità che terrà alla fine del mese di Settembre la sua assemblea fondativa a Roma per fare il punto della situazione ed eleggere le cariche previste dallo Statuto, approvato dall'assemblea su Internet, dopo un'approfondita discussione e le proposte di programma ancora in discussione con lo stesso metodo.
Abbiamo dato il via all'iniziativa per le seguenti ragioni:
- E' pressoché impossibile trovare nella politica italiana competenze sui problemi più urgenti, autonomia di giudizio, moralità e coerenza. Insomma, la Triade: Progetto-Regole e Comportamenti nella politica del nostro paese non ha cittadinanza;
- Sono assenti nel dibattito del governo, del parlamento e dei partiti questioni e  proposte dibattute da anni da minoranze come la nostra, che sarebbero risolutive della crisi economica e occupazionale, della crisi della giustizia, di quella dei partiti. Mi riferisco all'introduzione del reddito garantito, alla riforma dei partiti e al taglio dei costi della politica, all'economia sommersa e criminale, riciclaggio ed evasione fiscale, alla corruzione, alla scuola ecc. Sui nostri siti trovate le nostre proposte, anche già sotto forma di proposte di legge, a lungo studiate e meditate.
L'informazione televisiva è diventata un orribile teatrino e ignora completamente i problemi del paese e le possibili soluzioni. L'informazione italiana è diventata la prima fonte di disinformazione dei cittadini. Avevamo sperato molto nell'impegno e nella collaborazione degli eletti del Movimento Cinque Stelle, ma rifiutano anche contributi  disinteressati,  su questioni che sono  nel loro programma e che se affrontate qualificherebbero la loro iniziativa di fronte al paese.
Vi chiedo di darci una mano, anche organizzando una presenza sui vostri territori e affrontando insieme a noi confronti e dibattiti pubblici che costringano l'informazione locale e nazionale a occuparsene
Nel ringraziarvi per l'ascolto vi invio cordiali saluti-
Elio Veltri

elio.veltri2004@libero.it : sono disponibile a rispondere sul giornale on line (www.democrazialegalita.it ) e sulla mia posta elettronica a domande e proposte


giovedì 23 maggio 2013



Ultime ore per chiudere Guantanamo

 Fra poche ore, Il Presidente Obama potrebbe mettere fine a più di un decennio di ingiustizie, chiudendo finalmente Guantanamo: la prigione più tristemente nota al mondo. Mentre prepara il suo discorso in risposta allo sciopero della fame dei detenuti, mandiamogli un messaggio in massa: basta scuse, il mondo vuole vedere chiuso per sempre questo campo di prigionia americano. 
 Fra poche ore, il Presidente Obama potrebbe finalmente chiudere Guantanamo: la prigione più tristemente nota al mondo.
Obama deve rispondere allo sciopero della fame dei detenuti che dura ormai da 100 giorni e alla denuncia di tortura da parte dell'ONU sui metodi di alimentazione forzata. Se saremo in tanti a fare pressione, potrebbe liberare i prigionieri per i quali è già stato approvato il rilascio e incaricare un funzionario della Casa Bianca di una missione: chiudere Guantanamo!
E' un momento cruciale. Firma per chiedere a Obama di chiudere ora quell'orribile campo di prigionia e condividi le notizie qui sotto così che altri si uniscano a questa petizione urgente:

http://www.avaaz.org/it/obama_shut_down_gitmo_4/?bhvKTcb&v=25108

I fatti parlano da soli:
Detenuti presenti a Guantanamo ora: 166
Detenuti che devono rispondere ad accuse: 6
Detenuti il cui immediato rilascio è stato approvato, ma si trovano ancora nella prigione: 86
Prigionieri di Guantanamo in sciopero della fame: 103
Prigionieri in sciopero della fame, legati e costretti all'alimentazione forzata: 30
Prigionieri deceduti durante la detenzione: 9
Bambini che gli USA hanno trattenuto a Guantanamo: 21
Detenuti giudicati presso una corte civile: 1
Detenuti che non possono essere giudicati perché le prove sono state invalidate dalla tortura: 50
Prigionieri rilasciati dall'amministrazione Bush: 500+
Prigionieri rilasciati dall'amministrazione Obama: 72
Costo annuale per i contribuenti USA: 150 milioni di dollari
Numero di giorni da quando Obama ha promesso di chiudere Guantanamo: 1579
Periodo di tempo da quando i primi prigionieri sono arrivati a Guantanamo: 11 anni, 4 mesi, 11 giorni. Per anni, Obama ha accusato il Congresso degli USA di bloccare qualsiasi proposta per la liberazione di questi uomini, per il trasferimento ad altre prigioni o per dar loro un giusto processo. Ma ora tutto è nelle mani di Obama. Il Congresso ha garantito al Dipartimento della Difesa che permetterà ai detenuti per i quali è stata data approvazione di essere trasferiti: Obama stesso può ora liberare questi 86 uomini. Sebbene avrà bisogno della cooperazione del Congresso per per chiudere una volta per tutte la prigione, se davvero vuole mettere fine a tutto questo, può incaricare subito qualcuno alla Casa Bianca di farlo. Firma ora per chiedere che Obama annunci un piano per chiudere Guantanamo e condividi la petizione con tutti. Diamo vita a un appello globale urgente per fermare questa vergogna.
http://www.avaaz.org/it/obama_shut_down_gitmo_4/?bhvKTcb&v=25108
Quando ha cominciato la sua campagna presidenziale, Obama ha promesso di chiudere Guantanamo. Questa orribile fuorilegge ha generato troppa sofferenza e ha alimentato forti divisioni e odio nel mondo. Quando è troppo, è troppo. Spingiamo Obama ad agire e a chiudere questa dolorosa ferita dell'umanità.
Con speranza e determinazione,

Dalia, Joseph, Allison, Bissan, Nick, Alice, Ricken e tutto il team di Avaaz

GENOVA. E' MORTO DON ANDREA GALLO

Si è spento a Genova don Andrea Gallo. Prete di strada, animatore della Comunità di San Benedetto al Porto sempre a fianco dei poveri,  dei diseredati, dei senza voce. Partigiano, amico degli anarchici e di Fabrizio De Andrè, estimatore del nostro giornale e lettore assiduo. Ogni volta che riceveva il giornale, puntuale mi arrivava un suo biglietto manoscritto.

Eccone uno bellissimo: 
"Carissimo,
grazie per la distinzione. Siamo nell'Odissea quotidiana insieme...
Sempre alla ricerca del sentiero della Giustizia e della Pace!
Grazie!
                                                                             Don Gallo"

Odissea lo ricorda con affetto e proseguirà lungo il cammino delle idee
e delle battaglie che insieme abbiamo condiviso.

          Angelo Gaccione 


lunedì 20 maggio 2013



Ciao Angelo,
Quando abbiamo lanciato la petizione per esprimere la nostra solidarietà al neo ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge e chiedere provvedimenti disciplinari nei confronti dell'europarlamentare Mario Borghezio, per le sue dichiarazioni razziste, non pensavamo di poter raccogliere oltre 130mila firme e di aprire un dibattito sulla rete che travalicasse i confini nazionali. Eppure è andata così: la petizione è prepotentemente sbarcata negli uffici dei parlamentari europei di varie nazioni, colpiti dalla indignazione diffusa in Italia nei confronti di un collega che aveva insultato, un ministro. Donna. Nera. 130mila firme che quindi non sono passate inosservate e hanno spinto alcuni gruppi parlamentari a partire dal "Groupe de l'Alliance progressiste des Socialistes & Démocrates" a chiedere un incontro con noi, i promotori della petizione. Questo è stato possibile solo grazie alla tua firma. Per questa ragione martedì 21 maggio saremo a Strasburgo ad incontrare parlamentari europei di varie nazioni per consegnare loro le 130mila e chiedere di dissociarsi pubblicamente dalle frasi pronunciate dal collega leghista Borghezio. E lo chiederemo anche al presidente del Parlamento europeo Martin Schultz. Poi incontreremo i giornalisti esteri per presentare il risultato della nostra petizione. Nostra, e cioè di tutti quelli che l'hanno firmata per esprimere la propria indignazione. Le dimissioni di Borghezio magari non arriveranno, perché il regolamento del parlamento europeo non le prevede, ma il palese dissenso di tanti europarlamentari nei confronti del collega leghista sarà per noi una sfolgorante vittoria!
Mancano ancora poche ore all’incontro con gli Europarlamentari. Mostriamo a tutti cosa siamo riusciti ad ottenere con la nostra firma: pubblica questa foto sulla tua bacheca di Facebook e lascia un commento.
Stefano Corradino via Change.org
P.S. Segui Change.org su Facebook e Twitter

venerdì 17 maggio 2013

CIECHI E SORDI

Pubblichiamo la risposta che l'assessore del Comune di Milano Maran ha dato al consigliere 5Stelle Mattia Calise, su una interrogazione importantissima: la presenza di amianto all'ospedale Policlinico, problema sollevato da "Odissea" e dal Comitato Nazionale Amianto "Eppur si muore...". La nostra iniziativa aveva mosso l'interesse della trasmissione televisiva "Striscia la notizia" che ha realizzato un servizio mandato in onda più volte, sul piano nazionale. Il testo che segue è la mia risposta alla cecità e sordità di un assessore e di una giunta che sul problema dell'amianto, si comporta come la vecchia giunta Moratti.  


Milano, 15 maggio 2013
Alla attenzione dell’Assessore Maran, della Giunta Comunale e del Sindaco Pisapia

Gentile Assessore Maran,
mi è stata recapitata la risposta che lei ha dato alla interrogazione del consigliere Calise, in merito alla presenza di amianto al Policlinico di Milano, emersa anche in seguito alla segnalazione del
Comitato Nazionale Amianto “Eppur si muore…” e che ha portato la trasmissione televisiva
“Striscia la notizia” ad occuparsene.

Lei se ne è semplicemente lavato le mani come un Ponzio Pilato qualsiasi con una risposta fredda e burocratica, come i peggiori politici del passato.
In qualità si scrittore, a mie spese, ho fatto un denso reportage sulla presenza di amianto da un capo all’altro della penisola pubblicato sul giornale di cultura “Odissea”. Milano e d’intorni facevano la parte da leone. C’è amianto sui tetti delle scuole, degli asilo, intorno a uffici delle Asl, tanto per fare
qualche accenno. Durante la giunta Moratti eravamo disgustati dall’indifferenza su un tema come questo che implica la salvaguardia della salute pubblica, e di cui il Comune deve interessarsi, e ci battemmo come giornale e come uomini di cultura, perché quella giunta indifferente, fosse cacciata via. Siamo stati parte attiva di quel cambiamento e avevamo fiducia che lo sguardo della nuova amministrazione su questo problema fosse più attento. Ricordo un mio intervento prima delle lezioni comunali al Teatro Puccini in presenza di Pisapia, proprio su questo tema. Ma non abbiamo visto nulla dalla giunta Pisapia, uguale all’indifferenza e allo sguardo miope della giunta Moratti.

Le ricordo che personalmente non ho mai domandato uno spillo, contrariamente a molti scrittori di corte, e pur avendo dedicato ben 5 libri a Milano, difeso verde pubblico, arredo urbano ecc. ecc.;
pur avendo ambientato una marea di scritti, racconti, testi poetici a questa città non ho mai voluto che fosse fatto il mio nome per ambrogini o altre prebende, ma la difesa della mia salute, di quella dei cittadini milanesi, quella continuerò a rivendicarla, e lei non se la può cavare con una risposta di prammatica e formale come quella data ad un consigliere comunale.

Porti invece il problema davanti alla giunta e ne informi il suo sindaco. Poiché amo moltissimo questa città e la giro in lungo e in largo a piedi, le posso indicare ogni punto dove l’amianto è presente. Forse le dovrebbe anche interessare il modo come stanno smaltendo l’amianto al Policlinico: abbattendo semplicemente. Dove crede che vadano le fibrille che si disperdono per l’aria? Lei (e i suoi cari) si sente al sicuro? Ha visto in televisione come stanno demolendo i capannoni con i tetti di amianto su alcune aree dell’EXPO? Secondo tecnici e scienziati da noi interpellati bisognerebbe prima operare con delle vernici di fissaggio per evitare la dispersione nell’ambiente, poi con le più assolute cautele e muniti di tute, maschere, ecc, operai e tecnici dovrebbero mettere le lastre in sicurezza, stoccate in un luogo sicuro e poi vetrificato con metodiche avanzate e sicure e sotto controllo di chi ne conosce le tecniche e sia affidabile. Certamente non mescolandolo indistintamente alle macerie portate chissà dove e senza controlli. Le sembra questo il modo di bonificare? Essere guardinghi nei confronti delle mafie è cosa ottima, ma se le bonifiche non sono fatte a dovere tutto viene vanificato.

Ci pensi.
Un saluto
Angelo Gaccione, scrittore, Milano

 


AVERE UNA MINIERA D'ORO E NON VOLERE SFRUTTARLA


Questo il titolo del giornale “ La Provincia Pavese” a un mio articolo sull’economia sommersa, criminale, evasione fiscale e riciclaggio.

Domani, 36 tra gli organi di informazione più autorevoli del mondo, usciranno con i nomi di molti ricchi che hanno esportato milioni, forse miliardi di euro, nei paradisi fiscali. Ci sono anche i nomi di italiani. Spero che la reazione dei politici più influenti che occupano regolarmente gli schermi televisivi parlando del nulla, non sia di censura, meraviglia e promesse di intervento. Perchè se così fosse meriterebbero la gogna. Loro, tutti, nessuno escluso: segreterie dei partiti, governi, parlamento, sono anni che ignorano il problema e hanno omesso qualsiasi intervento. Democrazia e Legalità se ne occupa da più 10 anni, ha scritto documenti con fior di economisti, ha partecipato a due conferenze stampa al Senato, ha sollecitato il governo Monti e quelli precedenti ad affronatre il problema dell’economia sommersa e criminaleche significa circa 300 miliardi di evasione fiscale, frodi fiscali, esportazione di capitali, riciclaggio di denaro sporco da corruzione o da vendita di droga ecc e la risposta è stata il silenzio. Silenzio e sabotaggio anche per la proposta di legge di iniziativa popolare sull’argomento depositata in Cassazione nel mese di Settembre del 2012. 

Eppure non trovano i soldi nemmeno per gli esodati. Eppure, la miniera d’oro vale centinaia di miliardi di euro. Ma non vogliono toccarla. Perchè? Ci dicano perchè.

Concludo con una delle tre maledizioni della poesia di Heine “i tessitori”, tradotta da Carducci, che scritta nella metà dell’800, calza proprio a fagiolo:

“Maledetta la patria ove alta cresce solo l’infamia e l’abominazione, ove ogni gentil fiore è pesto al suolo e i vermi ingrassa la corruzione”.

Pavia, 4 Aprile 2012 Elio Veltri

giovedì 16 maggio 2013


IO STO CON CHI NON HA VOCE

Lo scrittore Marcello Veneziani ha scritto e mandato in giro il testo che sotto pubblichiamo.
E’ arrivato anche a noi. Noi la pensiamo diversamente da lui, ecco il nostro piccolo commento.
Voi che ne dite? Per i potenti sempre in prima fila, per la gente che si dà fuoco perché senza lavoro, senza cure mediche, senza dignità, niente, quella non commuove nessuno. I miliardari che possono permettersi ogni cavillo, decine di avvocati profumatamente pagati, non presentarsi alle udienze, quelli commuovono. La carne degli altri non conta, è carne da dare in pasto ai cani. Sono io che mi vergogno di gente come questa. Dove sono quando i diritti dei deboli e dei dannati della terra vengono calpestati? Non li vedo mai aprire la bocca.
In qualità di scrittore, come Camus, io sto dalla parte di chi voce non ha.

Angelo Gaccione -scrittore-

MARE MOSSO
di Antonio Mazzeo

Pronto nuovo intervento USA in Libia da Sigonella

 Gli Stati Uniti starebbero pensando di lanciare un nuovo attacco militare in Libia dalla stazione aeronavale di Sigonella. Cinquecento marines sono stati trasferiti nei giorni scorsi in Sicilia dalla base di Rota in Spagna. Gli uomini fanno parte della Marine Air Ground Task Force (MAGTF), la forza speciale costituita nel 1989 per garantire al Corpo dei Marines flessibilità e rapidità d’azione nei differenti scacchieri di guerra internazionali. L’unità di Rota è stata attivata dal Pentagono solo un paio di mesi fa per sostenere il Comando Usa in Africa (Africom) nell’addestramento e la formazione delle forze armate dei partner continentali e intervenire rapidamente in Africa in caso di crisi. La decisione di dar vita alla nuova task force è stata presa nel settembre 2012 dopo l’attentato terroristico contro il consolato Usa di Bengasi in cui persero la vita quattro funzionari tra cui l’ambasciatore in Libia, Christopher Stevens. Secondo il portavoce del Pentagono George Little, i marines potranno intervenire da Sigonella in tempi rapidissimi nel caso di nuovi attacchi al personale diplomatico o ai cittadini Usa presenti in Libia per “effettuarne eventualmente l’evacuazione”. “Siamo preparati a rispondere se necessario, se le condizioni peggiorassero o se venissimo chiamati” ha aggiunto Little. Qualche giorno fa il Dipartimento di Stato ha ridotto sensibilmente lo staff dell’ambasciata di Tripoli, ordinando di contro il rafforzamento del dispositivo gestito in loco da una dozzina di militari Usa. Inoltre sono stati invitati i cittadini statunitensi a viaggiare a Tripoli solo per necessità improcrastinabili ed evitare in assoluto Bengazi o altre località in Libia. Washington parla di “crescente clima d’instabilità e violenza” e di “deterioramento delle condizioni di sicurezza”. Così è stato decretato lo stato d’allerta per gli special operations team di stanza a Stoccarda (Germana) e per la task force dei marines in Spagna che prima del trasferimento a Sigonella, il 19 aprile scorso aveva raggiunto da Rota la base aerea di Morón de la Frontera. Il 3 e 4 aprile, i Comandi delle forze navali Usa in Europa e Africa e della VI Flotta avevano pure ospitato a Napoli i responsabili della neo-costituita marina militare libica e del corpo della guardiacoste per discutere di “sicurezza marittima” e “cooperazione strategica”. Insieme ai marines sono giunti a Sigonella pure otto velivoli da trasporto e assalto anfibio Bell Boeing CV-22 “Osprey” (falco pescatore). Si tratta dei controversi “convertiplani” (bi-turboelica in grado di atterrare e decollare come un elicottero e volare come un normale aereo), costo unitario 129 milioni di dollari circa, in grado di trasportare fino a 24 soldati del tutto equipaggiati, alla velocità di 509 Km all’ora. Numerosi esperti militari hanno ripetutamente messo sotto accusa l’“Osprey” per le sue scarse condizioni di sicurezza in volo. Da quando è divenuto operativo, il velivolo è stato al centro di numerosi incidenti e una trentina tra contractor e militari sono morti durante test ed esercitazioni. Quando nel 2000 un velivolo in forza all’US Navy cadde negli Stati Uniti causando la morte di 23 marines il Pentagono pensò di abbandonare il programma ma sotto il pressing della potente lobby dei costruttori, esso fu presto riavviato e gli “Osprey” furono destinati alla guerra in Iraq e Afghanistan. Nella primavera dello scorso anno due “Osprey” si sono schiantati al suolo, il primo durante un’esercitazione militare in Marocco (morti due marines) e il secondo in Florida. Per l’alto rischio di incidenti e l’insostenibile rumore emesso dal velivolo durante le operazioni di decollo e atterraggio, migliaia di cittadini giapponesi hanno dato vita a numerose manifestazioni di protesta contro la decisione di dislocare 12 convertiplani nella grande base aerea Usa di Okinawa. Il Corpo dei marines ha progressivamente ampliato il proprio impegno di contrasto, congiuntamente ad Africom, delle milizie islamiche operanti nelle regioni settentrionali del continente. Nel 2011, nello specifico, fu creata proprio a Sigonella una forza speciale di pronto intervento del tutto simile a quella di Rota, la Special Purpose Marine Air Ground Task Force (SPMAGTF-13). Gli uomini sono impegnati periodicamente come consiglieri e formatori degli eserciti africani o in attività di supporto logistico e “gestione di tattiche anti-terrorismo”. “La task force di stanza a Sigonella ha come compiti prioritari la fornitura d’intelligence e l’addestramento dei militari africani che combattono i gruppi terroristici in Maghreb e Corno d’Africa o svolgono attività di peacekeeping in Somalia”, ha dichiarato il maggiore Dave Winnacker, responsabile del gruppo dei marines. La SPMAGTF-13 include componenti navali, terrestri ed aeree caratterizzate da notevole flessibilità; conta su circa 200 marines organizzati in team aviotrasportabili dai grandi velivoli KC-130. Con i 500 uomini giunti dalla Spagna, Sigonella accresce ancora di più il ruolo di gendarme armato del Mediterraneo e del continente africano.

IO STO CON CHI NON HA VOCE

Lo scrittore Marcello Veneziani ha scritto e mandato in giro il testo che sotto pubblichiamo.
E’ arrivato anche a noi. Noi la pensiamo diversamente da lui, ecco il nostro piccolo commento.
Voi che ne dite?

Per i potenti sempre in prima fila, per la gente che si dà fuoco perché senza lavoro,
senza cure mediche, senza dignità, quella non commuove nessuno. I miliardari che possono permettersi ogni cavillo, decine di avvocati profumatamente pagati, non presentarsi alle udienze, quelli commuovono. La carne degli altri non conta, è carne da dare in pasto ai cani. Sono io che mi vergogno di gente come questa. Dove sono quando i diritti dei deboli e dei dannati della terra vengono calpestati?                       Non li vedo mai aprire la bocca.
In qualità di scrittore, come Camus, io sto dalla parte di chi voce non ha.

Angelo Gaccione -scrittore-

                                                ***

Così fate strage dello Stato e della giustizia
Il Paese è allo sfascio ma i pm calpestano lo Stato e la giustizia. Le toghe non si rendono conto del danno che stanno facendo all'Italia: sono corresponsabili del conflitto con la politica

Egregi magistrati di Milano, posso dirvi la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, senza che mi picchiate con le vostre armi legali? Dirò semplicemente quel che vedo con i miei occhi. Ho provato vergogna per il processo Ruby. Vergogna per la Giustizia, per la Magistratura, per l'Italia.
Premetto. Sono nato e cresciuto in una cultura col forte senso dello Stato e della dignità delle istituzioni, il culto della Magistratura e il rispetto della legge. Ho tifato a suo tempo per Mani Pulite. E dall'altra parte sono stufo di vedere la politica dividersi sulle vicende private di Berlusconi, vorrei occuparmi d'altro e difatti non mi occupo quasi mai di giustizia e processi al Cavaliere. Vorrei che tornassimo a occuparci di politica e di italiani, spero che si chiuda al più presto questa stagione balorda con i suoi protagonisti. Sulla vicenda Ruby mi sono fatto un'idea sgradevole della comitiva di cui si è circondato Berlusconi, non mi piaceva la mescolanza di luoghi e persone tra ruoli pubblici e feste private, statisti e papponi. Reputo deprimente quel gineceo sultanesco di sgallettate, arrampicatrici da spettacolo, mezze troiette, che ruotava intorno ad Arcore. Di tutto quel capitolo la cosa che reputo politicamente rilevante ed eticamente condannabile è l'elezione di Nicole Minetti a un incarico pubblico. Se serviva a ristorare la vita privata di Berlusconi sarebbe stato giusto che se ne fosse accollato lui, come per le olgettine, l'onere di stipendiarla. Noi che c'entriamo, le istituzioni che c'entrano, la politica che c'entra.
Da tutte queste premesse si capisce che non ho nessuna simpatia per quel mondo e i suoi protagonisti. Ma trovo sconcertante che fior di magistrati antimafia debbano spendere il loro tempo, i nostri soldi, la giustizia, per accertare se durante le cene ci siano stati toccamenti o meno delle suddette sgallettate; se ci sia stato puttanesimo dilettantistico o professionale nelle sullodate squinzie. Tutto per misurare il grado di coinvolgimento personale, erotico, economico dell'ex premier nella vicenda. Potrei cavarmela dicendo che c'è sempre stato il lato B del potere, in politica e non solo, se penso pure a certi nostri regnanti della grande industria che navigavano tra coca e prostituzione. In passato citai testimonianze assolutamente attendibili sulla vita privata del primo re d'Italia, del tutto analoga anzi peggiore rispetto a quella di B. Si potrebbe dire la stessa cosa del più amato presidente degli Stati Uniti, e di fior di premier, leader e sovrani di mezza Europa. La magistratura non si è mai occupata di queste puttanate. De minimis non curat praetor, dicevano i romani: e se non se ne cura la pretura, figuriamoci un tribunale. E la politica è troppo importante per interdirla nel nome delle suddette puttanate o di fatti che potremmo definire bordel-line.
Potrei aggiungere la classica argomentazione che, come è risaputo, in questo processo non c'è una parte lesa, anzi tutte le parti, eccetto l'utilizzatore finale, ci hanno guadagnato e hanno agito in piena libertà e consapevolezza. Non c'è stata costrizione né raggiro né violenza, né può esserci la prova di qualunque atto sessuale compiuto con minori. Se non ci sono testimoni e i due presunti attori negano che vi sia stato qualunque atto sessuale, a cosa vi attaccate, chi è la vittima, di che cosa stiamo parlando? In realtà stiamo parlando di un clima godereccio, di corpi procaci e anziani arrapati, di canti, cene, forse qualche palpatina, con animazione nelle braghe di qualcuno. Sociologia del malcostume, non criminalità organizzata.
Ma si può, in un Paese devastato dalla criminalità e dall'illegalità, dove i reati restano quasi tutti impuniti e i detenuti restano in attesa di giudizio svariati anni; in un Paese piegato sulla sua crisi, che patisce il crollo delle sue imprese e la disoccupazione, che sta male mentre la politica sta avvitata su se stessa in fragilissimo equilibrio; si può - dicevo - perdere giorni, mesi, anni e mettere a repentaglio il precario assetto presente per questi stupidi festini e questi più stupidi, ipotetici toccamenti; dividere un paese, mortificare una classe dirigente, spaccare la politica, rischiare di far collassare definitivamente il paese, solo per «fargliela pagare» a quello lì che odiate; che - da voi massacrato - vi attacca da mattina a sera e per difendersi mobilita un partito con milioni di votanti, a scendere in piazza in suo sostegno? Ma vi rendete conto del danno incalcolabile che state facendo all'immagine, al corpo, alla salute e all'anima di questo Paese? Avete amplificato un risvolto privato che per carità di patria e pubblica decenza avremmo dovuto abbandonare alle piccole debolezze del genere umano. È stato invece un danno prolungato nel tempo: quanto è costato a noi italiani quel braccio di ferro su queste vicende quando B. era alla guida del governo? Quante energie sono state distratte e sottratte al governo del Paese, quante risorse si sono sprecate, quanti atti sono stati compiuti per difendersi da questo castello di accuse? Avete alimentato il conflitto a fuoco tra la magistratura e la politica e siete corresponsabili, con i promotori, delle marce parlamentari davanti ai tribunali; e messo in mezzo, tra i due poteri in lotta, l'esecutivo è finito in croce. Se fossi un vostro collega magistrato mi sentirei discreditato e offeso da questi processi. Ora mi auguro che qualcuno dal vostro organo di autogoverno, dalle istituzioni, perfino da sinistra, vi dica che così si uccide la Magistratura, la Democrazia e l'Italia. Naturalmente non solo ad opera dei tribunali, diciamo nel vostro gergo: concorso in strage. Quelle arringhe e quelle perizie surreali sui toccamenti hanno fatto toccare il fondo alla Giustizia italiana.
Come vedete, non ho tirato in ballo le favole di Ruby e su Ruby a cui non do credito, non ho tirato in ballo nemmeno la magistratura politicizzata e non ho sfoderato tutte le incongruenze, i misteri, le fughe di notizie o le notizie fuggite, che ci sono state. E non ho fatto nemmeno ironia su alcune gaffe (mi limito solo a ricordare che il Marocco è più a occidente dell'Italia; la furbizia di Ruby sarebbe orientale se lei fosse davvero egiziana come Mubarak).
Mi auguro che rispondiate come vi ho scritto io, a viso aperto, esprimendo una libera e argomentata opinione con le parole e non con le pistole giudiziarie. Io ho provato a dirlo con tutta la franchezza possibile, nel rispetto delle istituzioni, per amor patrio, deprecando gli errori, rispettando gli erranti. Chiedo solo il senso della realtà, l'umile senso della realtà. La verità, vi prego, solo la verità.

Marcello Veneziani

mercoledì 15 maggio 2013

FESTIVAL DELL’ASCENSIONE


Festival dell’Ascensione, festival di musica antica, con repertorio di stampo principalmente sacro che dal canto piano arriva alla prima metà del ‘600. La voce ne è protagonista fondamentale, in veste anche solistica ma soprattutto corale e di ensemble; uno speciale sguardo è poi rivolto agli strumenti musicali, non solo strumenti di servizio alla musica ma oggetti d’arte essi stessi: una scheda di approfondimento racconterà la storia, il funzionamento, la costruzione moderna di uno strumento diverso ogni sera.
L’esecuzione sarà affidata ad alcuni importanti ensemble italiani, specialisti della musica rinascimentale e del primo '600 quali La Venexiana, Cappella Artemisia e Il Canto di Orfeo. Saranno affiancati da giovani gruppi vocali dediti allo studio di questo specifico repertorio: il quartetto Sesquialtera, di recentissima formazione, e l’Ensemble Vocale Harmonia Cordis insieme al noto organista milanese Alessio Corti, eccezionalmente al cembalo. Note di sala e schede organologiche saranno a cura di giovani specializzandi in musicologia.

SABATO 11 MAGGIO
SPLENDOR GRATIAE. Dalla scuola italiana allo stile tedesco tra Cinque e Seicento

Ensemble Vocale Harmonia Cordis diretto da Giuditta Comerci
Alessio Corti, cembalo

***

Hans Leo Hassler (Norimberga 1564–Francoforte sul Meno 1612): Laetentur caeli motetto a 4 voci miste
Christian Erbach (Gau-Algesheim ca. 1568–Augusta 1635): Toccata Primi Toni cembalo
Exaltabo te, Domine motetto a 4 voci miste
Gregor Aichinger (Ratisbona 1564-Augusta 1628): Factus est repente motetto a 4 voci miste
Giovanni Gabrieli (Venezia 1557-Venezia 1612): Canzon detta La spiritata cembalo
Gregor Aichinger: Virgo caeli Regina motetto a 5 voci miste
Virgo sole vestita motetto a 5 voci miste
Jan Pieterszoon Sweelinck (Deventer 1562-Amsterdam 1621): Fantasia Chromatica cembalo
Hans Leo Hassler: Ach Gott vom Himmel corale e fugato a 4- 5 voci miste
Jan Pieterszoon Sweelinck: “Mein junges Leben hat ein End” (variazioni) cembalo
Sing, Erde, sing in frohen Chören Salmo 95 motetto a 4 voci miste Gott tut mir wohl Salmo 23 motetto a 4 voci miste
Dietrich Buxtehude (Helsingborg? 1637-Lubecca 1707): Praeludium in sol BuxWV 163 cembalo
Heinrich Schütz (Köstritz, 8 ottobre 1585-Dresda, 6 novembre 1672): So fahr ich hin motetto a 5 voci miste
Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685-Lipsia 1750): Da L’arte della Fuga BWV 1080: Contrapunctus I cembalo


LO STRUMENTO: Il Cembalo
Liutaio cembalaro: Andrea Restelli
(Il cembalaro milanese Andrea Restelli è allievo della Scuola Civica di Liuteria di Milano.
I suoi strumenti ricostruzione di modelli storici, sono apprezzati in tutta Europa)

***

SABATO 18 MAGGIO
AMOR SACRO E AMOR PROFANO. Voce e strumento a cavallo di secolo

La Venexiana
Monica Piccinini, soprano
Michele Palomba, tiorba
Chiara Granata, arpa
Claudio Cavina, cembalo e direzione

***

Claudio Monteverdi (Cremona 1567-Venezia 1643): Laudate Dominum (Selva Morale et Spirituale, 1640)
G. Girolamo Kapsberger (Venezia, circa 1580 – Roma, 1651): Preludio-Tenore del Kapsberger
Claudio Monteverdi: Jam Moriar Fili Mihi (Selva Morale et Spirituale, 1640)
Girolamo Frescobaldi (Ferrara 1583-Roma 1643): Partite sopra Passacagli
Nicolò Fontei (Orciano di Pesaro? Inizio XVI sec.- Venezia? 1647): Pianto di Erinna (Bizzarie Poetiche, 1639)
Girolamo Frescobaldi: Aria detta “La Frescobalda”
Tarquinio Merula (Busseto 1595-Cremona 1665): Canzone sopra la Nanna (Curtio Precipitato, 1638)
Alessandro Piccinini (Bologna 1566-1638): Toccata cromatica
Giovanni Felice Sances (Roma 1600-Vienna 1679): Usurpator Tiranno (Cantade, 1633)
Johann Jakob Froberger (Stoccarda? 1616- Montbéliard 1667): Lamento sopra la dolorosa perdita della Reale Maestà di
Ferdinando IV Re dei Romani
Barbara Strozzi (1619 – Padova 1677): Eraclito Amoroso (Cantate, Arie, Duetti op.2, 1651)
Claudio Monteverdi: Lamento della Ninfa (Ottavo libro dei Madrigali, 1638)


LO STRUMENTO: La tiorba


***

SABATO 25 MAGGIO
CANTI NEL CHIOSTRO. Affreschi sonori dai conventi italiani

Cappella Artemisia
Monica Piccinini e Silvia Vajente, soprani
Elena Biscuola e Candace Smith, mezzo-soprani
Maria Christina Cleary, arpa barocca
Miranda Aureli, organo
Candace Smith, direttore

***

Ferrara
Raphaella Aleotti (Ferrara 1575-dopo il 1620): Sancta et immaculata virginitas (da Sacrae cantiones … Venezia 1593)
Hodie nata est beata Maria (da Sacrae cantiones … Venezia 1593)
Girolamo Frescobaldi: Partite sopra la Monicha (da Toccate e partite…libro primo , Roma 1615-16)
Lorenzo Agnelli (1610-1674): O vos omnes (dal Secondo Libro de Motteti, Venezia 1638)
Raphaella Aleotti: Angelus ad Pastores

Bologna
Adriano Banchieri (Bologna, 3 settembre 1568-1634) O vos omnes (da Messa solenne a 8 voci, Venezia 1599)
Lucrezia Orsina Vizana (Bologna 1590-1662) Sonet vox tua (da Componimenti Musicali…, Venezia 1623)
Protector noster (da Componimenti Musicali…, Venezia 1623)

Modena
Sulpitia Cesis (Modena 1577-1619) (da Motetti Spirituali...., Modena 1619):
Dulce nomen Iesu Christe
Angelus ad Pastores
Puer qui natus est
Milano
Chiara Margarita Cozzolani (Milano 1602-Milano 1678) Gloria in altissimis Deo (da Salmi a otto voci concertati… op. 3, Venezia 1650)
Agostino Soderini (XVII sec.) En dilectus meus (da Canzoni à 4 & 8 voci, libro primo, opera seconda, Milano 1608)
Giovanni Paolo Cima (1570 ca. – Milano, 1622): Surge propera à 2 in Ecco (dai Concerti Ecclesiastici..., 1610)
Chiara Margarita Cozzolani Ave mater dilectissima (Dialogo) (da Concerti sacri... Venezia 1642)
Claudia Francesca Rusca Canzone francese seconda
Adoramus te (da Sacri concerti a 1,2,3,4 e 5 voci..., Milano 1630)
Chiara Margarita Cozzolani Psallite superi (da Concerti sacri..., Venezia 1642)


LO STRUMENTO: L’arpa barocca
Arpa a tre ordini, copia di Bologna del XVII secolo, unica in Italia (Rainer Thurau, 2005)

***

DOMENICA 2 GIUGNO
ORLANDO DI LASSO: LE LAGRIME DI SAN PIETRO

Il Canto di Orfeo
CANTUS I: Francesca Cassinari
CANTUS II: Nadia Caristi
ALTUS I: Jacopo Facchini
ALTUS II: Elena Carzaniga
TENOR I: Paolo Borgonovo
TENOR II: Mauro Borgioni
BASSUS: Davide Benetti
Gianluca Capuano, direttore e organo

***

Orlando di Lasso (Mons 1532-Monaco di Baviera 1594): Lagrime di S. Pietro 20 madrigali spirituali a 7 voci miste
descritte dal signor Luigi Tansillo,
e nuovamente poste in musica
da Orlando di Lasso Mastro di cappella
del serenissimo signor Duca di Baviera,
con un mottetto nel fine a sette voci. (1595)

Vide homo, quae pro te patior motetto a 7 voci miste


LO STRUMENTO: L’organo

***

SABATO 8 GIUGNO
TRAME D’EUROPA. Il contrappunto italiano in abito inglese e tedesco

Quartetto Vocale Sesquialtera
Emilio Bezzi, liuto

***

Andrea Gabrieli (Venezia 1533-Venezia 1585): Filiae Jerusalem motetto a 4 voci miste
Francesco da Milano (Monza 1497-Milano 1543): Fantasia N33 liuto

Hans Leo Hassler (Norimberga 1564–Francoforte sul Meno 1612): Dixit Maria motetto a 4 voci miste
Missa super Dixit Maria* a 4 voci miste
Kyrie. Christe. Kyrie - Gloria
John Dowland (1563-Londra 1626): Farewell fantasia per liuto
Allemanda liuto
Hans Leo Hassler: Credo*
Hans Leo Dowland: Semper Dowland, semper dolens liuto
Forlorn hope funcy liuto
Hans Leo Hassler: Sanctus/Benedictus - Agnus Dei*

Francesco da Milano: Fantasia N34 liuto
G. Pierluigi da Palestrina (Palestrina 1525-Roma 1594): Loquebantur motetto a 4 voci miste
Super flumina motetto a 4 voci miste
P. Paolo Raimondi: Vestiva i colli madrigale di G. P. da Palestrina intav. per liuto (1647)
G. Pierluigi da Palestrina: Dies sanctificatus motetto a 4 voci miste - voci e liuto

LO STRUMENTO: Il liuto
Liuto a 8 cori, copia di Georg Gerle 1580 ca. - Costruttore M° Giuseppe Tumiati (Canneto Pavese)