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lunedì 4 novembre 2013

Renato Accorinti con la bandiera della pace

ECCO UN UOMO CHE PARLA CHIARO

Fra tanti servi e quaquaraquà, Renato Accorinti
Sindaco di Messina, ricorda ai devastatori della Nazione
ai saccheggiatori della ricchezza prodotta da chi lavora,
ai farabutti che stanno portando il Paese al declino e che
ci stanno succhiando il sangue, che la politica di guerra,
dello Stato e del Governo, distrugge in modo criminale
20 miliardi di euro per spese militari, armamenti e missioni,
mentre la gente si dà fuoco nelle piazze perché senza lavoro,
strozzata dai debiti e immiserita. Lo fa il 4 Novembre, in quella
che viene pomposamente definita giornata delle Forze Armate,
con un gesto nobile e coraggioso. “Odissea” esprime a lui tutta la
sua solidarietà; ai partiti politici presenti in Parlamento esprime
invece tutto il suo disprezzo.
Nessuno di loro si oppone a questa infamia.

MESSINA - "Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte e si colmino i granai, fonte di vita. L'Italia, paese che per la Costituzione ripudia la guerra, continua a finanziare la corsa agli armamenti e a sottrarre drasticamente preziose e necessarie risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza". Così ha affermato Renato Accorinti, sindaco di Messina, nel suo discorso durante le celebrazioni per la giornata delle forze armate. Il primo cittadino, citando i dati Istat del 2013, ricorda che gli italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà sono 9 milioni 563 mila, pari al 15,8 % della popolazione e aggiunge: "Il rapporto 2013 dell'archivio disarmo sulla spesa militare documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro a fronte di una drammatica crescita della povertà sociale".    Dopo aver esposto la bandiera della pace sul monumento ai caduti di fronte al Comune di Messina, Accorinti ha concluso il suo discorso parlando anche della Sicilia, che rischia di diventare "una base dalla quale fare partire strumenti di morte" per "controllare con tecnologie satellitari (MUOS) i paesi stranieri. Questa amministrazione dice sì al disarmo, fedele alla Costituzione italiana, dichiara il proprio no a tutte le guerre. Messina e la Sicilia da sempre hanno avuto una grande opportunità in quanto crocevia di diverse culture e religioni; le diversità arricchiscono tutti e oggi vogliamo rilanciare un processo di pace dalla nostra terra e dal nostro mare per l'umanità”.