FORMICA CICALA E MATTEO
di Filippo Senatore
Rino Formica, un
signore della prima Repubblica che ha il senso dello Stato e l’amore per la
Carta si è mosso come Oscar Luigi Scalfaro nel 2006 come promotore dei
referendum a difesa della Carta del ’48 modificata dal governo di Berlusconi e
dalla Lega. Formica, intervistato da Fabrizio d’Esposito, va sul pesante e
parla di golpe del duo Renzi-Berlusconi accusando il Fatto Quotidiano di
favorire il golpe con gli attacchi al Colle. Senza entrare nel merito della
polemica accadono strani fatti. Licio Gelli nel suo piano di rinascita aveva
previsto la modifica costituzionale promossa oggi da Renzi e Berlusconi. Il
segretario del Pd ha mandato a casa senza motivi il presidente Enrico Letta.
Prima di agire ha incontrato Berlusconi. Per distruggere la Costituzione –
sostiene Formica- basta abolire il Senato, garanzia degli equilibri tra
esecutivo e legislativo. Per Renzi è una questione di costi della seconda
Camera. Falso! Rimarrebbe un organo non più legislativo ma consultivo, ente
inutile con un personale esoso e nullafacente dagli stipendi d’oro. Cosa
inventeranno per dare ai futuri pensionanti cariche pubbliche, pensioni d’oro e
bonus per incentivare la carriera persa? Come se si licenziassero 300
amministratore delegati. Le liquidazioni manderebbero in bancarotta il Paese.
La carica del presidente del Senato rimane un baluardo nel caso di impedimento
improvviso del Presidente della Repubblica. Si è visto durante la malattia di
Segni la tenuta democratica che ha impedito un golpe strisciante negli anni 60.
Si vuole distruggere l’organo secolare più antico dell’Occidente. Ma non era
sufficiente diminuire i costi affidando a un ente terzo (Corte dei conti) la
ristrutturazione dell’apparato? La Camera almeno per numero di deputati costa
il doppio. Allora è più economico abolire quest’ultima? Troppa confusione e
improvvisazione dei politici con costituzionalisti improvvisati pronti fare
quello che si vuole magari con l’aiutino di qualche pregiudicato pronto ad
approfittarne. Renzi ha fatto la campagna elettorale delle primarie parlando
esclusivamente di abrogazione della legge elettorale. Di abolizione del Senato
ha parlato dopo la nomina a segretario del Pd. Cosa dicono i suoi elettori?
Oggi da premier titolare dell’Esecutivo è in conflitto di interessi. Vuole
indebolire con qualche pregiudicato il potere legislativo. Se vogliamo parlare
di costi “signori miei” vediamo i conti della casta di Stella & Rizzo.
L’esecutivo e fuori controllo grazie alle riforme di B. e la presidenza della
Repubblica costa più dei Reali inglesi. Renzi assomiglia al castoro che quando
vede il pericolo lancia i testicoli (non i suoi ma dei cittadini) al nemico...
cosiddetto.