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martedì 17 giugno 2014

IL CATTIVO ESEMPIO
C'è anche il sindaco di Milano tra i politici a cui sono state imputate le multe non ancora riscosse dal Comune per le affissioni abusive relative alla campagna elettorale 2011

Il 27 maggio scorso il Consigliere Radicale Marco Cappato ha fatto una interessante dichiarazione che Mattia Calise, consigliere del M5S sottoscrive e si unisce alla protesta concreta del collega facendo mancare il contributo al raggiungimento del numero legale nelle votazioni e non collaborando in alcun modo durante l’esame del bilancio, se nel frattempo non saranno state (ri)emesse le ordinanze di ingiunzione delle multe per le affissioni abusive di campagna elettorale che attendono da oltre 3 anni e che le stesse siano imputate al bilancio 2014. Si sta infatti pericolosamente avvicinando il termine dei 5 anni previsto per la PRESCRIZIONE.
Delle 3,716 infrazioni totali per un importo complessivo di 6.156.694 euro accertate dal Comune, dopo 3 anni d'attesa sono state emesse solo 1/10 delle ingiunzioni di pagamento per le affissioni abusive, ma colpo di scena l’8 aprile scorso le suddette ordinanze sono state annullate per gravi errori da parte Comune.
Le ordinanze in questione riguardano:
Consigliere MANFREDI PALMERI 392 infrazioni
Sindaco PIASAPIA 159 infrazioni (particolare che viene omesso nelle comunicazioni pubbliche)
Consigliere EDOARDO CROCI 8 infrazioni
L’Assessore Granelli ha risposto all’interrogazione di Cappato che "vista la numerosità dei verbali, scritti difensivi e delle osservazioni presentate, si presume che il lavoro connesso durerà 120 giorni". Cioè 6 mesi di lavoro, ma così ci avviciniamo in maniera preoccupante alla prescrizione (5 anni) e la richiesta di Cappato e Calise è che la contabilizzazione rientri nel bilancio 2014.
Cappato e Calise faranno quindi mancare il loro contributo al raggiungimento del numero legale durante le votazioni. Non collaboreranno durante l'esame del bilancio se nel frattempo non saranno state emesse le ingiunzioni di pagamento. Entrambi sono convinti che non si possano chiedere soldi ai cittadini se prima non si è fatto riscuotere il dovuto da parte di partiti e candidati che hanno violato la legge.

Ufficio Stampa M5S Milano