ODISSEA E LA VISIONENE URBANA
L’indignazione di un poeta sullo
scempio urbano
Ogni qual
volta mi è stato possibile parlare di architettura con i miei amici, il mio
sdegno per Milano mi ha fatto soffrire: io amo Milano. Dagli anni ’50 in poi la
ricostruzione dell’intero Paese ha avuto incredibilmente efficacia anche nei
piccoli centri urbani. Bellezza e prosperità. Ma dagli anni ’70 in poi un virus
politico Chiamato C.A.F. (Craxi Andreotti Forlani) ha infettato tutta la nostra
politica sino a creare una Babilonia Generale. Neanche Milano si è salvata, nonostante
il potente “Corriere della Sera” che ha fatto e fa “il bel tempo e anche il
cattivo”; purtroppo la città ha tollerato lo scempio urbano di Milano. I
politicanti che hanno governato l’Italia e Milano, di qualsiasi partito, non
sono stati Statisti come coloro che hanno scritto la COSTITUZIONE ITALIANA, ma
degli affaristi di ogni risma. A me sembra che Milano abbia la vocazione
all’orrendo: basta dare le spalle a Palazzo Marino e guardare cosa hanno fatto
alla Scala nell’ultima ristrutturazione. Le bruttezze di quei grattaminchia nei pressi della stazione
Garibaldi spiegano tutto. Cari amici di Odissea: io non mi rassegno ma non è
facile andare avanti.
Calogero Di
Giuseppe