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venerdì 12 dicembre 2014

ODISSEA E LA VISIONENE URBANA
L’indignazione di un poeta sullo scempio urbano


Ogni qual volta mi è stato possibile parlare di architettura con i miei amici, il mio sdegno per Milano mi ha fatto soffrire: io amo Milano. Dagli anni ’50 in poi la ricostruzione dell’intero Paese ha avuto incredibilmente efficacia anche nei piccoli centri urbani. Bellezza e prosperità. Ma dagli anni ’70 in poi un virus politico Chiamato C.A.F. (Craxi Andreotti Forlani) ha infettato tutta la nostra politica sino a creare una Babilonia Generale. Neanche Milano si è salvata, nonostante il potente “Corriere della Sera” che ha fatto e fa “il bel tempo e anche il cattivo”; purtroppo la città ha tollerato lo scempio urbano di Milano. I politicanti che hanno governato l’Italia e Milano, di qualsiasi partito, non sono stati Statisti come coloro che hanno scritto la COSTITUZIONE ITALIANA, ma degli affaristi di ogni risma. A me sembra che Milano abbia la vocazione all’orrendo: basta dare le spalle a Palazzo Marino e guardare cosa hanno fatto alla Scala nell’ultima ristrutturazione. Le bruttezze di quei grattaminchia nei pressi della stazione Garibaldi spiegano tutto. Cari amici di Odissea: io non mi rassegno ma non è facile andare avanti. 

Calogero Di Giuseppe