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giovedì 12 febbraio 2015


Il made in Italy eccelle in Perù ​con gli aerei e le navi da guerra
di Antonio Mazzeo

Cambiano i governi ma lo schifo è lo stesso: continuiamo ad esportare morte e guerra


Nuovi affari in America latina per il complesso militare industriale italiano. Il ministero della Difesa del Perù ha firmato con Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica) un contratto del valore di 100 milioni di euro circa per la fornitura di due aerei da trasporto tattico C-27J “Spartan”. Con questo contratto sale a quattro il numero complessivo degli “Spartan” ordinati dall’Aeronautica militare peruviana: nel dicembre 2013 era già stata commissionata ad Alenia Aermacchi la produzione di due aerei C-27J, con relativo supporto logistico integrato, addestramento piloti, assistenza tecnica e non meglio specificati “equipaggiamenti speciali”. I primi due “Spartan” saranno consegnati entro qualche mese alla Fuerza Aerea del Perù, mentre quelli relativi al secondo ordine, tra il 2016 e il 2017. Il Perù sarebbe intenzionato però ad acquistare complessivamente 10-12 “Spartan” per sostituire progressivamente gli Antonov AN-32 di costruzione russa.
I velivoli  made in Italy saranno gestiti dal Grupo Aéreo nº 8 con base a Callao, sulla costa centrale del Perù e saranno utilizzati per il trasporto truppe e mezzi di guerra, il lancio di paracadutisti, il rifornimento logistico e secondariamente, per interventi di ricerca e soccorso, protezione civile ed evacuazione sanitaria. “Il C-27J Spartan è stato scelto grazie alla capacità di operare in modo sicuro ed efficiente e a costi competitivi in tutti gli scenari operativi del Paese dell’America Latina, incluse attività su piste non preparate delle Ande e dei numerosi aeroporti locali”, ha affermato l’amministratore delegato di Alenia Aeronautica, Giuseppe Giordo. “Il processo di selezione da parte del ministero della Difesa del Perù è durato circa tre anni. Alenia Aermacchi aprirà un ufficio di collegamento a Lima, con funzioni logistiche e di rappresentanza commerciale in considerazione della consistenza del programma peruviano, che apre interessanti scenari di mercato in tutta l’America Latina”.
Lo “Spartan” può imbarcare sino a 11 tonnellate di carico (compresi 60 militari o 46 paracadutisti), ha una velocità di crociera di 583 Km/h e un raggio d’azione compreso tra i 4.260 e i 5.926 Km, a secondo del carico trasportato. Oltre che dal Perù, il C-27J Spartan è già stato ordinato dalle forze aeree di Italia, Grecia, Bulgaria, Lituania, Romania, Marocco e Slovacchia, nonché dagli Stati Uniti, dal Messico, dall’Australia e dal Ciad, per un totale di 80 velivoli.
La vendita dei velivoli di Finmeccanica al Perù rientra nel quadro della collaborazione in campo militare avviata tra Italia e Perù nel 2002 e suggellata otto anni dopo dalla firma di un Memorandum di Cooperazione nel campo della Difesa e Sicurezza e dei Materiali per la Difesa. L’8 maggio 2014, la ministra della Difesa Roberta Pinotti, il Capo di Stato Maggiore, amm. Luigi Binelli Mantelli e il Segretario generale della Difesa, gen. Enzo Stefanini hanno incontrato a Roma il ministro della Difesa peruviano Pedro Cateriano Bellido. “Nel clima di grande cordialità che è alla base dei rapporti tra i due Paesi (i cui Ministri si sono incontrati per la terza volta nel giro di un anno) è stato confermato l’interesse a consolidare ogni iniziativa di formazione e addestramento del personale militare peruviano negli Enti e Istituti italiani”, riporta la nota emessa dal Ministero. “Il Ministro Pinotti, recependo l’intenzione del Perù di avvicinarsi all’Alleanza euro-atlantica, ha assicurato il pieno supporto italiano. In tale ottica, oltre ad attività addestrative e di formazione congiunta, è stato evidenziato come l’affiancamento di contingenti peruviani alle unità italiane favorirebbe la conoscenze delle modalità operative della Nato e dell’Unione europea”. A conclusione del vertice, il ministro peruviano si è recato in visita presso gli stabilimenti di Alenia Aermacchi di Caselle Sud, dove vengono assemblati gli “Spartan”.
Nel maggio 2013, lo stesso Cateriano Bellido era stato ospite dell’allora ministro della Difesa Mario Mauro, per approfondire le modalità di un ulteriore rafforzamento della cooperazione tra le forze armate dei due Paesi e verificare la possibile acquisizione da parte del Perù di sistemi di difesa aerea di produzione italiana. Ai colloqui partecipò pure una delegazione dell’Aeronautica militare peruviana, guidata dal Capo di Stato Maggiore, gen. Jaime Marin Figueroa Olivos, che successivamente di recò in visita presso il Centro Sperimentale di Volo di Pratica di Mare (Roma) e presso il 2° Stormo di Rivolto (Udine). Alla fine dell’ottobre 2013, fu il ministro Mauro a recarsi a Lima per incontrare il Presidente della Repubblica Ollanta Humala Tasso e le maggiori autorità politico-militari locali. “Il governo italiano ha sottolineato la disponibilità a consolidare le iniziative nel settore della formazione delle Forze Armate peruviane”, dichiarò Mauro a conclusione dei colloqui. “In particolare, sono già stare avviate diverse iniziative, come ad esempio l’addestramento dei piloti peruviani da parte dell’Aeronautica Militare mentre sarà incrementata la collaborazione tra le Marine dei due Paesi, attraverso soluzioni tecnologiche adeguate - incluso l’addestramento degli operatori - che possano consentire l’estensione della rete Trans Regionale Maritime Network (T-RMN) nell’area peruviana, a beneficio della sicurezza marittima”. Una ventina di giorni dopo, il personale del cacciatorpediniere “Francesco Mimbelli”, ormeggiato presso la Stazione navale di Taranto, accoglieva una delegazione della Marina da Guerra del Perù. “Durante la visita, i militari peruviani hanno avuto modo di manifestare notevole interesse nei confronti dell’unità navale per le spiccate capacità multiruolo emerse negli scenari caratterizzati da minaccia tridimensionale e per la versatilità d’impiego che ne consente un proficuo e prolungato utilizzo in differenti contesti caratterizzati da minacce asimmetriche”, riportò il Comando della Marina italiana. Le trattative tra il governo peruviano e Fincantieri per l’acquisizione del cacciatorpediniere sono ancora in corso.

Il Perù vanta consolidati rapporti con l’industria bellica italiana. Negli anni ‘80 furono acquistati diversi addestratori Aermacchi MB.339; negli anni ‘90 fu la volta di quattro fregate della classe “Lupo” prodotte da Fincantieri, a cui si sono aggiunte tra il 2005 e il 2006 altre quattro fregate della stessa classe già appartenute alla Marina militare italiana e ribattezzate come “Aguirre”. Nell’aprile 2010, l’azienda italiana Selex Sistemi Integrati, anch’essa del gruppo Finmeccanica, si è aggiudicata un contratto con la Marina del Perù per la fornitura di due radar di scoperta multifunzionali 3D KRONOS NV da installare a bordo delle fregate “Aguirre”. I nuovi radar navali sono stati progettati per essere impiegati sia per operazioni in alto mare, sia in scenari più complessi, come quello costiero, inclusi gli ambienti caratterizzati da forti contromisure elettroniche. “I sensori supportano ruoli operativi sempre più impegnativi grazie alla capacità di passare dalla funzione di rilevamento, a quella di monitoraggio e identificazione dei bersagli in tempi brevissimi”, affermano i progettisti di Selex-Finmeccanica. “L’elevata agilità di frequenza in banda larga de KRONS NV garantisce eccellenti contro-contro misure elettroniche e la bassa potenza di picco rende trascurabile la possibilità di essere intercettato”. E così, ancora una volta, il Sistema Italia va alla guerra…