CAFONARIA 3
di Angelo Gaccione
Negli ultimi tempi sempre più malvolentieri prendo la Metropolitana.
Il motivo è il diffondersi di una particolare forma di cafoneria. Bipedi
italiani e stranieri di ogni sesso, si piazzano davanti alle porte di uscita e
creano un muro che si è costretti a fendere con piglio piuttosto deciso, per
poter scendere. Di volontà propria non si spostano, e se li fissi in attesa
sperando che muovano un passo, stai fresco! restano lì impalati come ebeti.
“Devo passarle sopra la testa?”, ho detto giorni fa ad una signora che mi si
era parata davanti; “guardi che senza di lei il Metrò non parte” ho concluso
ironico. Non è necessaria una intelligenza particolarmente spiccata per capire
che basterebbe posizionarsi ai lati delle aperture e aspettare che i passeggeri
scendano per potere poi comodamente entrare. A Milano non è così, e un branco
di pecore vi si affolla davanti. A volte penso che in fatto di intelligenza e
di comportamento, sia avvenuto un cortocircuito nell’evoluzione umana: dal
gorilla all’uomo e dall’uomo alla capra. Con il dovuto rispetto per la capra.