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venerdì 28 agosto 2015

Elogio della merda
Nutrire la pancia
Ho sempre avuto un interesse per quel che è il prodotto della nostra digestione, per quel che viene metabolizzato e scartato.
Guardavo le feci con meraviglia; come è possibile mi ripetevo che questo è il risultato finale di ciò che noi mangiamo. Mi colpiva il colore marrone di tale materia sublime miscuglio di toni, mi eccitava la fantasia, una fantasia lunga come il tubo digerente, mi addentravo con il pensiero e immaginavo processi chimici sconosciuti. Un detto popolare associa la merda alla fortuna; una volta tale detto stigmatizzava i ricchi nel senso che chi è fortunato perchè ha abbondanza di cibo abbonda anche la sua produzione di escrementi. Mi viene da pensare ai paesi poveri del cosiddetto terzo mondo laddove manca il necessario per la sussistenza, laddove ancora oggi si muore di fame, di malattie peraltro curabili se l'occidente mettesse a disposizione medicinali invece di spendere in armamenti; laddove le già precarie condizioni di vita sono aggravate dalle guerre.
Poniamo di capovolgere un luogo comune della nostra mente civile, non pensiamo al cibo di cui ci nutriamo ma alle feci che espelliamo a fine ciclo digestivo. Invertiamo i termini. Allora potremmo leggere il motto dell'Expo di Milano non come “nutriamo il pianeta” ma come: “facciamo cagare il pianeta”.
Perfino il Padre Nostro quando recita “dacci oggi il nostro pane quotidiano” diverrebbe “dacci oggi il nostro stronzo quotidiano”.
Soffermiamoci alla nostra città. Quante cacche di cane sporcano i nostri marciapiedi lasciate in loco da persone incivili e calpestate, spiaccicate da qualche incauto passante.
Per analogia in questi gioni ho visto l'intervento urbanistico-edilizio di Porta Nuova con le sue torri denominate bosco verticale e gli interventi residenziali di lusso chiamati con vari nomi allettanti (Solea) sorti sull'area delle ex varesine, ho visto gli interventi di edilizia residenziale sorti nell'area dismessa dell'ex fiera City Life anch'essi extra lusso. La Porsche ultimo modello parcheggiata accanto al marciapiede sottostante.
Anche questa è merda. Alloggi a carissimo prezzo per qualche puttana e qualche magnaccia del mondo dello spettacolo.
Non ho nulla da dire invece dell'estetica di questi interventi che d'altro canto serve a far crescere il prezzo a dismisura.
Infine dobbiamo recitare come il detto popolare, se merda deve essere almeno che sia merda uguale per tutti.
Tiziano Rovelli