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lunedì 31 agosto 2015

Il blocco di Gaza deve finire


È già passato un anno dall’ultima devastante guerra su Gaza, ma migliaia di bambini dormono ancora fra le macerie delle loro case. Violando le leggi internazionali, Israele sta limitando l’entrata di qualsiasi materiale da costruzione. Ma in questo modo case, scuole e ospedali non possono essere ricostruiti, e così i bambini sono costretti a vivere fra le macerie e vanno a scuola in edifici bombardati. Ora però abbiamo un piano per cambiare tutto questo: Avaaz sta lavorando con le più grandi agenzie umanitarie per lanciare un appello urgente all’Italia e a tutti gli stati che finanziano la ricostruzione di Gaza. Essendo loro che pagano, possono insistere perché Israele revochi le restrizioni e faccia entrare i materiali da costruzione necessari. Se saremo tantissimi da tutto il mondo, Renzi e gli altri capi di stato non potranno ignorarci e dovranno andare oltre le belle parole, intensificando il lavoro diplomatico per mettere fine al blocco a Gaza. Firma la petizione sulla Rete, è inaccettabile che i nostri governi non facciano nulla per risolvere questa crisi umanitaria.

Al ministro italiano Mogherini e a tutti i capi di stato:
A un anno dalle operazioni militari di Israele a Gaza, vi chiediamo di fare pressione su Israele per mettere fine al blocco e rimuovere immediatamente legno, barre d'acciaio, cemento, aggregati e altri materiali da costruzione fondamentali dalla lista delle merci il cui ingresso è proibito nella Striscia di Gaza. I governi da tutto il mondo hanno promesso 3,5 miliardi di dollari per ricostruire Gaza, ma le restrizioni imposte da Israele sull'entrata di materiali edilizi stanno causando ritardi incalcolabili alle opere di ricostruzione. Nessuna delle 19mila case distrutte a Gaza è stata ricostruita in quest'ultimo anno. Questa situazione è inaccettabile e noi, cittadini da tutto il mondo, vi chiediamo di prendere provvedimenti immediati per mettere subito fine a queste restrizioni.
Fadi Quran (Avaaz)