Il blocco di Gaza deve
finire
È già passato un anno dall’ultima devastante
guerra su Gaza, ma migliaia di bambini dormono ancora fra le macerie delle loro
case. Violando le leggi internazionali, Israele sta limitando l’entrata di
qualsiasi materiale da costruzione. Ma in questo modo case, scuole e ospedali
non possono essere ricostruiti, e così i bambini sono costretti a vivere fra le
macerie e vanno a scuola in edifici bombardati. Ora però abbiamo un piano per
cambiare tutto questo: Avaaz sta lavorando con le più grandi agenzie umanitarie
per lanciare un appello urgente all’Italia e a tutti gli stati che finanziano
la ricostruzione di Gaza. Essendo loro che pagano, possono insistere perché
Israele revochi le restrizioni e faccia entrare i materiali da costruzione
necessari. Se saremo tantissimi da tutto il mondo, Renzi e gli altri capi di
stato non potranno ignorarci e dovranno andare oltre le belle parole,
intensificando il lavoro diplomatico per mettere fine al blocco a Gaza. Firma
la petizione sulla Rete, è inaccettabile che i nostri governi non facciano
nulla per risolvere questa crisi umanitaria.
Al ministro
italiano Mogherini e a tutti i capi di stato:
A un anno dalle operazioni militari di Israele a Gaza, vi
chiediamo di fare pressione su Israele per mettere fine al blocco e rimuovere
immediatamente legno, barre d'acciaio, cemento, aggregati e altri materiali da
costruzione fondamentali dalla lista delle merci il cui ingresso è proibito
nella Striscia di Gaza. I governi da tutto il mondo hanno promesso 3,5 miliardi
di dollari per ricostruire Gaza, ma le restrizioni imposte da Israele
sull'entrata di materiali edilizi stanno causando ritardi incalcolabili alle
opere di ricostruzione. Nessuna delle 19mila case distrutte a Gaza è stata
ricostruita in quest'ultimo anno. Questa situazione è inaccettabile e noi,
cittadini da tutto il mondo, vi chiediamo di prendere provvedimenti immediati
per mettere subito fine a queste restrizioni.
Fadi Quran (Avaaz)