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domenica 31 luglio 2016

MILANO. LA GOCCIA SCAVA…

Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta del Comitato la Goccia e sospende i lavori della cosiddetta bonifica di Bovisa. Adesso vogliamo vera progettazione partecipata.



Con decisione n. 01625/2016 il Consiglio di stato ha accolto l’istanza del Comitato la Goccia ed ha sospeso i lavori della cosiddetta bonifica del primo lotto di Bovisa.
Duole osservare che tutti gli argomenti esposti nel ricorso al Consiglio di Stato erano stati preliminarmente, lungamente e ripetutamente esposti dal Comitato ai responsabili politici e tecnici del procedimento (gli ex assessori Ada Lucia De Cesaris e Alessandro Balducci  e il responsabile Mario Lagorio) senza ottenere nessun riscontro positivo, e che per fermare un procedimento di cosiddetta bonifica palesemente in contrasto con le procedure di legge e con i criteri di logicità, economicità e tutela ambientale che dovrebbero guidare la pubblica amministrazione, si sia dovuto ricorrere alla suprema giustizia amministrativa.
La bonifica del primo lotto, oggi sospesa, è stata avviata dal Comune in carenza di un progetto generale di bonifica e addirittura in carenza del piano urbanistico per l’intero Ambito di Trasformazione Urbana, (almeno per quanto riguarda piani e progetti resi pubblici). È difficile credere che si sia trattato solo di un’anticipazione stralcio per ragioni di motivata fretta operativa e non di un caso da manuale di politica dello “sfogliamento del carciofo”. Il Comitato la Goccia chiede con fermezza che si proceda rimettendo le cose al loro posto e cioè partendo da due ipotesi complessive tra loro interconnesse: un progetto generale di bonifica fondato su un piano urbanistico generale per tutta l’area. Questo piano urbanistico, che è dunque il punto di partenza finora omesso o comunque non reso noto, dovrà essere costruito tramite un processo di vera e piena interlocuzione politica tra Amministrazione e Cittadini.  Non si tratta infatti di un’area qualsiasi ma di una delle principali valenze urbanistiche ancora libere e della più grande risorsa di verde urbano e di archeologia industriale di Milano e dell’area milanese, che dunque va conservata gelosamente e totalmente attivando  un processo di progettazione partecipata e di condivisione  a scala metropolitana.
Comitato La Goccia