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mercoledì 7 settembre 2016

IN CAMMINO
Verso Santiago
di Massimiliano Filippelli  


Cosa spinge e mi ha spinto ad intraprendere il cammino di Santiago? Probabilmente quelle motivazioni che spingevano gli antichi pellegrini e altre più moderne o come diceva Domenico Laffi (inclinazione di genio piegatemi alla necessità di veder cose nuove, in parte “allo spirito di pietà verso il glorioso apostolo san Giacomo (Viaggio in ponente)  Non lo so  con precisione, posso dire però che dopo alcuni racconti di altri pellegrini, e “coincidenze” che mi ricordavano la vecchia ruta Jacopea, qualcosa è cominciato a muoversi dentro di me alimentando il desiderio di muoversi verso quella meta. Dopo un periodo di “immobilità” ho sentito come un richiamo per scrollare quel senso di stagnazione simile a quella polvere di cui parla Bernanos nel suo capolavoro, (è una specie di polvere, andate e venite senza vederla, la respirate, la mangiate, la bevete: è così sottile, così tenue che sotto i denti non scricchiola nemmeno. Ma basta che vi fermiate un secondo, ecco che vi copre il viso, le mani) Così capita nella vita che devi scrollarti di dosso la polvere di un periodo che non senti più vivo, che hai bisogno di una sfida per rimetterti alla prova,  perché dove sei non trovi quella sazietà che ti riempie il cuore. Hai bisogno di chiudere i libri e con umiltà metterti sulla strada, ancora e sempre mendicante di luce, di Grazia anche se quando lo fai ancora non ci credi e sei preoccupato dalle contingenze fisiche, dal riposo, dal mangiare dal trovare l'albergo,  il percorso e quanto disterà il prossimo paese. Ma quando hai deciso di esserci, di essere un pellegrino è come ricominciare un altro capitolo della Vita, darti una nuova possibilità, gustare la gratuità del nuovo giorno con i suoi doni, e le amabili presenze che camminano con te. 


Tutti cercano qualcosa o “Qualcuno”, tutti cercano quella sospirata felicità, quella liberazione dai pesi ingombranti che ci portiamo dentro per accogliere leggeri la bellezza del creato. Ho camminato a volte solo, a volte in compagnia come nella vita, ho sperimentato piccoli, grandi gesti di condivisione che mi hanno incoraggiato nei momenti più pesanti; siamo in cammino e tutta l'esistenza è un continuo avanzare con i suoi regressi verso una maggiore liberazione dalle nostre paure. La paura è il maggior ostacolo, non le salite, le discese, il caldo torrido nelle mesetas, la sete,  la fame e le vesciche ai piedi, ma la paura di non farcela, di non credere che potrai arrivare a Santiago; come l'apostolo Pietro siamo portati a guardare in basso rischiando davvero di affondare mentre camminando ricevi ogni giorno delle smentite alle tue preoccupazioni, basta cominciare! La bellezza e mutevolezza dei paesaggi incontrati da Roncisvalle fino in Galizia verso Santiago aiutano a lodare Dio, ad uscire dal tuo ambiente provando quello spaesamento necessario per non rifugiarti nelle illusorie sicurezze, così che il cammino pur frequentato da sempre più persone, possa essere ancora una specie di “iniziazione” ambientale, culturale, spirituale per tanti che hanno necessità di esperienze forti lontano dalla distrazione delle città!


Si può andare leggeri nella Vita, confidando in quello che hai nello zaino, senza superfluo, senza pesi inutili, (il peso dello zaino è il peso delle nostre paure arrivando a quella essenzialità che ti fa capire della provvisorietà della vita, che davvero necessitiamo di poco per essere felici.
Arrivato alla bellissima città di pietra, dove imponente si erge la Cattedrale e dove dentro un'urna d'argento in una piccola cripta, riposa Giacomo di Zebedeo, l'amico e apostolo del Maestro, ho scritto questi versi:

Una sorta di malinconia si adombra in queste pietre,
pregne di tempo, fra le sue fessure, nelle piccole fenditure.
Piccole strade e cammini che s'incrociano
in questo crocevia del tempo,
ricettacolo di desideri a cercare qualcosa.
In questo cielo grigio cenere  
fra i voli dei gabbiani,
fra le guglie misteriose della cattedrale
si dirige una processione di vita.
La sete di libertà sempre rinnovata
volteggia sopra la pietra antica,
San Giacomo che si affaccia dalla parete
ti accoglie!


Entro dentro da una porta laterale, e cerco l'entrata per 
l'abrazo dell'apostolo, non riesco a esprimere razionalmente
il desiderio che porto dentro o quella forza che mi ha spinto
ma sicuramente sento la vicinanza del Padre misericordioso
che vigila e vuole il tuo bene, che ti protegge, che ti fà
incontrare le persone giuste, che nei piccoli dettagli è presente.
Durante il camino l'ho sperimentato, piccole cose ma grandi
nella lunga durata e non trascurabili. 
"Uomo di poca fede perché hai dubitato"..
  

 Ad limina Sancti Jacobi