Pagine

lunedì 29 maggio 2017

LA PACE COME PRIORITÀ  ASSOLUTA
di Franco Astengo

La drammaticità della situazione internazionale impone la pace come priorità assoluta nell’impegno politico e culturale, come del resto accade sempre nella storia e senza bisogno di eccessive analisi di dettaglio in quest’occasione, tanto sono evidenti i pericoli che si stanno correndo. Colpisce, invece, una sorta di inanità delle forze politiche della sinistra, in Italia come in Occidente, su questo tema. Inanità che pare impedire due sviluppi di azione politica che, invece, risulterebbero quanto mai necessari:
1)Dimostrare immediatamente la contrarietà a qualsiasi ipotesi bellica contestando, attraverso grandi manifestazioni da svolgersi nelle più importanti capitali, il quadro così come si sta delineando. Manifestazione che abbiamo appunto al loro centro lo slogan della “Pace come priorità assoluta”;
2) Recuperare, attraverso il tema della pace, un terreno di azione comune tra le diverse forze politiche di sinistra, sia quelle ancora legate all’eredità del socialismo, sia quelle legate all’eredità del comunismo (in particolare di quello italiano) sia di espressione dei nuovi movimenti sorti negli ultimi decenni. Si tratta di formare nuovi collegamenti e nuove coalizioni a livello internazionale (un vero e proprio ritorno all’internazionalismo della pace, che ebbe un grande ruolo nei decenni passati).Nella stessa campagna elettorale francese questo tema non sembra essere affrontato con il vigore e la chiarezza necessaria. Forse perché la candidatura di Malenchon sovrasta ormai il ruolo dei partiti (come scrive lo stesso “Monde diplomatique”) e l’impegno sembra essere rivolto a un populismo sub-nazionalista. Tanto è vero che l’obiettivo principale sembra essere quello di sottrarre voti a una declinante Le Pen. E’ evidente che non siano sufficienti gli attuali collegamenti internazionali e in particolare il Partito della Sinistra Europea che pure andrebbe stimolato nel senso che si è cercato di indicare. Ci troviamo sull’orlo del baratro e la situazione delle forze di pace è molto simile (a proposito di “arretramento storico”) a quella nella quale si trovarono le minoranze socialiste in Europa all’epoca delle conferenze di Zimmerwald e Kienthal nel corso della prima guerra mondiale. E’ necessario recuperare la stessa lucidità e coraggio di allora.