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martedì 18 luglio 2017

La via dell’immortalità di Franco Rustichelli
di Laura Margherita Volante

Franco Rustichelli è famoso per la sua teoria dinamica dell’immortalità. Il suo intervento dal titolo “L’uomo sulla via dell’immortalità: da De Dominicis alle meduse che ringiovaniscono”, svilupperà un tema affrontato dall’artista Gino De Dominicis, il quale cercò spesso di dimostrare l’immortalità e il superamento dei limiti fisici con opere che corrispondevano a condizioni impossibili. Le considerazioni dell’artista e dello scienziato Prof. Rustichelli si confronteranno con il pensiero di Giacomo Leopardi e la sua riflessione sulle reazioni dell’essere umano di fronte alla perdita: “Se l’uomo è immortale, perché i morti si piangono? […] Dunque noi non crediamo naturalmente all’immortalità dell’animo; anzi crediamo che i morti siano morti veramente e non vivi; e che colui ch’è morto, non sia più.” (Zibaldone, pag. 4277).


Franco Rustichelli

L.M.V. Dalla lettura delle sue relazioni intorno ai problemi esistenziali si evince un legame fra la danza contemporanea e la dinamica di leggi fisiche, soprattutto della meccanica e dell’elettronica. Vuole spiegarci come è giunto a tale sintesi superando la dicotomia fra scienza e arte?
F.R. Il mio interesse per la Danza Contemporanea  è nato molti anni fa in seguito al mio lungo soggiorno professionale  a Grenoble, che mi ha permesso di assistere nel  triangolo Grenoble (Maison de la Culture), Parigi (Theatre de la Ville), Avignone (Festival) alle produzioni di famosi coreografi come Maurice Bejart, Maguy Marin, Carolyne Carlson, Trisha Brown, Pina Baush, Lucinda Child, Merce Cunnigham e molti altri.
Piano piano è maturato in me l’interesse a passare da un ruolo passivo ad uno attivo e a cimentarmi a livello coreografico, cercando di trasferire nella danza le emozioni che avevo provato nello scoprire attraverso la Meccanica Quantistica, i frenetici movimenti degli atomi e delle molecole che avvengono nei materiali e nelle cellule. Nella prima coreografia dal titolo “Movimenti Stocastici n.1  (Passi di danza dal mondo dell’infinitamente piccolo) avevo collaborato con la Coreografa Simona Lisi e nella seconda dal titolo “On the way to Immortality” con la Coreografa Jadi Carboni.

L.M.V. Il fisico e la fisica - perdoni la provocazione - sono dunque i progenitori di una nuova scoperta scientifica?
F.R. Il Fisico e la Fisica sono progenitori di molte scoperte scientifiche. Quelle che a me interessano di più negli ultimi tempi sono gli impatti che la Fisica ha avuto in campo biologico, condizionando fortemente grandi scoperte come la struttura a doppia elica del DNA.

L.M.V. L’intelligenza umana è artefice del proprio destino, allora come si può superare il dilemma tra caso e caos?
F.R. Nell’evoluzione degli esseri viventi  fino a pochi decenni fa, si è assistito al passaggio dagli esseri unicellulari di qualche miliardo di anni fa ad una leggiadra fanciulla, che suona un Notturno di Chopin. Tale passaggio è avvenuto secondo le leggi del caso, che ha contrastato progressivamente il caos. Ma oggi sappiamo che tale lunga evoluzione ha prodotto l’intelligenza umana, che può aiutare drasticamente la natura ad accelerare drasticamente il processo evolutivo grazie alle scienze sperimentali, che convergono nell’area delle Biotecnologie. Oggi infatti l’uomo, agendo all’interno elle cellule, ad esempio con l’Ingegneria Genetica, può ottenere in breve tempo ciò che la natura otterrebbe in milioni di anni. Così l’uomo non è più succube impotente del Fato ma diventa  artefice del proprio destino, cioè dopo aver conquistando lo spazio, sta conquistando il  tempo biologico.


L.M.V. Dal caos si può con l’intelligenza umana più evoluta dare origine controllando la casualità?
F.R.  L’intelligenza umana più evoluta permette di ridurre il caos aumentando l’ordine. Ma non c’è bisogno di pensare alle sofisticate tecniche  menzionate nella risposta precedente. Basta pensare  ai camerieri, che ogni mattino nella mia stanza di collegio a Pisa facevano ordine, contrastando il caos (alta entropia) che ogni giorno io ero capace di creare nella mia stanza, operando  da mane a sera.
           
L.M.V. La sua Teoria dell’immortalità è molto suggestiva. Oggi si parla sulla possibilità di vivere fino a cento anni. Le condizioni del pianeta, del clima, dell’ambiente sono inquietanti e di certo non aprono molte speranze ad una vita anche lunga e in salute. Lei è ottimista e su quali basi?
F.R.  Io sono ottimista di natura ed anche in questo caso. Spero che gli uomini di buona volontà ed intelligenza prevalgano su quelli di cattiva (anche se di questi purtroppo ne sorgono ad ogni istante) e per l‘appunto con le conoscenze scientifiche, riescano a creare un ambiente confortevole, come ce  ne sono ancora molti sulle ridenti colline marchigiane.

L.M.V. I suoi studi e le sue ricerche non si sono limitati ad un ambito prettamente scientifico, ma si sono immersi in diversi linguaggi espressivi dell’arte quali il teatro, la danza, ecc… con esperienze di respiro europeo e con collaborazioni prestigiose. Cosa è cambiato nel suo percorso personale? 
F.R. Il mio percorso personale si arricchito molto, quando in seguito al sodalizio con il grande artista Gino De Dominicis, ho iniziato a far emergere le potenzialità artistiche presenti a livello latente nella mia personalità, dapprima con delle performances nelle gallerie di arte contemporanea a Roma e a Firenze, in seguito con la scrittura di un testo teatrale ed infine con le mie esperienze coreografiche. In tutte queste esperienze artistiche traggo vantaggio dalle mie conoscenze scientifiche. Ad esempio nella mia ultima coreografia mi sono ispirato alle proprietà delle cellule staminali, che sto studiando da tempo in collaborazione con biologi e medici.


L.M.V. Einstein affermò che “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”. Secondo lei è ancora valida questa affermazione oppure l’intelligenza umana può abbattere tutti i muri culturali, tutte le barriere del suono per raggiungere quell’infinito di leopardiana memoria?
 F.R. In questo caso la mia risposta non è cosi ottimista come vorrei. Infatti se la risposta alla sua domanda è positiva per le persone dotate di una certa cultura, purtroppo dobbiamo subire ogni giorno le conseguenze di alti livelli di stupidità. Le faccio un esempio superbanale.  Non capisco perché, non solo nelle discoteche, non solo nei concerti rock, non solo nelle feste popolari, non solo ai pranzi di matrimonio, ma ultimamente anche ad alcuni spettacoli di danza contemporanea (ultimamente ne ho abbandonato uno dopo pochi minuti) i nostri poveri orecchi debbano essere sottoposti ad un pernicioso bombardamento di valanghe di decibel. Fortunatamente si salvano ancora i concerti di musica classica

*Franco Rustichelli è nato a Monteroberto (Ancona), ordinario di Fisica presso l'Università Politecnica delle Marche, ed è autore di oltre 250 pubblicazioni in Scienza dei Materiali, Biomateriali, Biofisica, Cellule Staminali. Negli ultimi anni presenta relazioni su invito a Congressi Internazionali sulle Nanoscienze e sulle Cellule Staminali. È l'ideatore ed il coordinatore di un progetto finanziato dall'Unione Europea dal titolo Immersioni nei mondi della Scienza Mediante l'Arte, coinvolgente partner di 15 nazioni europee. Ha effettuato delle performances in diverse gallerie in Italia e all'estero. In particolare nella Galleria "L'Attico" di Roma, invitato da Maurizio Calvesi e Gino De Dominicis, e alla galleria "Schema" di Firenze, invitato da Achille Bonito Oliva. Dal 2006 a tutt'oggi ha presentato in varie sedi una performance dal titolo "Dalla Relatività di Einstein a una formulazione matematica dell'Immortalità Dinamica".Il prof. Rustichelli si occupa anche di attività artistica, ha scritto testi teatrali, ha ideato coreografie per spettacoli di danza. In particolare recentemente ha firmato insieme con Jadi Carboni una coreografia presentata in diverse capitali europee dal titolo "On The Way To Immortality",ispirata alle meravigliose proprietà delle Cellule Staminali. Inoltre dal sodalizio con Gino De Dominicis è scaturito il testo "Sulla via dell’immortalità'" Aracne Editrice (2011). Da ricordare “Sette film sulla scienza (dai frattali alle cellule staminali) sono al centro dello spettacolo nell’ambito di un progetto Europeo – Scienza e Arte – coordinato da Franco Rustichelli, in Aula Magna di Ateneo - Facoltà di Ingegneria, Università Politecnica delle Marche. La kermesse, con la partecipazione della bella attrice Vanessa Gravina e la regia di Italo Moscati su testi di Mario Stefanon e Franco Rustichelli. “Recentemente la UE ha approvato un progetto da lui ideato e coordinato, riguardante la Fisica e la Cardiologia e Neurologia Rigenerative, coinvolgente Scienziati di 33 paesi ed avente una durata di 4 anni.