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mercoledì 11 ottobre 2017

Milano.
CESARE VERGATI ALLA FELTRINELLI

LUNEDI 30 OTTOBRE 2017, ORE 18:00 - FELTRINELLI ,VIA MANZONI 12
GIAMPIERO NERI, ALESSANDRO QUASIMODO, FABRIZIO CALEFFI,
BIMBA  SELVAGGIA LANDMANN
PRESENTANO:

DIOCREME IN FILIGRANA. L’UMIDO UOMO
Canto secondo - ExCogita Editore 
di  CESARE VERGATI.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.


La copertina del libro


Diòcreme (anagramma di mediocre ) giace lungamente per condizione a mezza posa: tra sonno e veglia, lo stato di coscienza in sospensione, in sguardo che fa navetta: ad occidente, mondo ( a tramonto di sole) d’uomini e d’uccelli ed ad oriente ( a sorgere di sole ), mondo di fuochi fatui. Non considera né il sud né il nord. Sta tutto disteso a volto cadavere, la geometria esatta in metà barca, tanto stretta eppur lunga. Sta in dormiveglia. La nausea lo pervade costantemente:  il cibo, molestia avversione, staziona fermo a mezzo di stomaco. La barca, al pari di una interminabile eco, si mostra in continuo oscillamento, in infinito beccheggio. L’umido uomo vive tutto avvolto in penombra: a quasi luce, a quasi ombra. Percepisce chiaramente il lavorio dell’orologio della morte, il tarlo dei mobili, che inesorabilmente rode tutto il legno di barca. Possiede per un lato un bugliolo per intero bianco e per l’altro un bugliolo per intero nero. Vive in esuberante fantasia di desideri irrealizzati ed in profonda ansia per la frustrazione che ne consegue. Brama alfine di essere testimone, spettatore - in pieno giubilo - di una vera apocalisse: la distruzione di tutti gli uomini ad istinto d’estro e ad essenza di talento. Diòcreme ha per compagnia i Diòcreme. I Diòcreme tutti mutano natura e si trasfigurano in forma di bolla a sfera, a metà in galleggiamento a mezz’aria ed al contempo assistono, fuori pericolo, all’inabissamento delle barche. Inizia l’era della discordia tra i Diòcreme.

Il tema è quello della mediocrità. È mia impressione che la mediocrità imprigioni molte persone e che, ad abundantiam, le renda particolarmente incapaci di ribellione. Questo diffuso atteggiamento dell’animo volge verso due direzioni: insofferenza verso i non mediocri e tentativo, spesso disperato, di coinvolgere i non mediocri nel proprio fallimento”.