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lunedì 22 gennaio 2018

Libri
ILARIA GUIDANTONI: LA MIA FIRENZE
di Angelo Gaccione

Ilaria Guidantoni  

Sulla copia del suo libro di cui mi ha fatto dono, Ilaria Guidantoni ha scritto questa dedica: Ad Angelo. La mia Firenze nel segno dell’autenticità della memoria e delle emozioni, quella minuta, nascosta, dimenticata o mai scoperta. Il volume in questione ha per titolo Viaggio di ritorno. Firenze si racconta (Oltre Edizioni, pagg. 260 € 14,00) ed è proprio dalla sua dedica che voglio partire per la stesura di questa nota, perché in quei pochi aggettivi: minuta, nascosta, dimenticata, e nello stesso possessivo mia, è racchiuso tutto il senso di questi scritti e di questa ricerca. Il lemma La mia Firenze, sta a significare che quella che Ilaria ci racconta è una Firenze soggettiva, una Firenze più privata, sedimentata nella sua memoria e nel suo vissuto, rimasta incisa nei suoi occhi di bambina prima e di donna poi. Una Firenze che solo chi vi è nato e ne ha introiettato ogni angolo, ogni, ogni umore, ogni tono, ogni odore, è in grado di possederne la visione e insieme il mito. Ma a condizione che sensibilità ed anima siano in grado di accogliere echi e risonanze, perché nessuna cosa ha un’anima se non ne avete una. La Firenze di Ilaria è dunque quella che non troveremo sulle guide, ma tanto più preziosa essa si rivela ai lettori perché è fatta di volti, di vite, di mestieri, di oggetti, di personaggi, di riti, di cibo, di eventi minuti, a volte quotidiani e fin troppo familiari. 

Ilaria Guidantoni

Una Firenze che tiene fede alla dedica, e dentro cui c’è l’anima di quella fiorentinità, o lo è stata. Accanto alla Firenze storica, etrusca, romana, medievale e medicea, così pregna di storia e di bellezza, di dimore e di segni che ne fanno un museo a cielo aperto e che dirotta nello spazio del suo perimetro masse sempre più incontrollabili di visitatori, c’è quest’altra Firenze che Ilaria ha voluto salvare almeno nella scrittura perché non fosse seppellita definitivamente dall’oblio. Molto di quanto l’autrice registra, è figlio dei ricordi orali, e come tali oltremodo in pericolo. È un percorso che si snoda lungo un arco di tempo che prende le mosse dalla data di nascita della nonna materna, il 1913, per giungere fino alla contemporaneità. Nonna Milena che ha avuto sulla giovane nipote la giusta influenza, ma anche il nonno non è stato da meno, per questo “attraversamento”, questo “viaggio”, e Ilaria li richiama spesso, con nostalgia e con affetto. Il 1913 è una data importante per Firenze: in questa data nasce quello che è stato il più tenero e innamorato cantore novecentesco di questa città, lo scrittore Vasco Pratolini. Ho imparato ad amare più intensamente Firenze attraverso i romanzi e i racconti di questo scrittore ingiustamente dimenticato. Negli anni sono andato sulle orme delle sue narrazioni, alla ricerca fisica di quelle ambientazioni, e poi ho avuto il privilegio di conoscerlo andando a trovarlo nella sua casa romana di via Nitti. Mi divenne ancora più caro perché in quegli anni difese il comune amico Cassola, e mi rivelò di aver sollecitato i lettori del Corriere della Sera perché in forma autonoma e diretta, candidassero l’autore de La ragazza di Bube, fortemente impegnato per la fine degli armamenti e per il disarmo del nostro paese, al Premio Nobel per la Pace. 

Ilaria Guidantoni

Mi sono sempre chiesto come uno scrittore così intimamente legato alla sua città come Pratolini, così impastato di toscanità, avesse potuto allontanarsene, ed ora leggendo questo ricco e interessante mosaico fiorentino, della fiorentina Ilaria Guidantoni, mi rendo conto che il suo viaggio di ritorno era un ritorno necessario perché potesse affrontare da donna matura, da giornalista e da scrittrice, il viaggio di ricomposizione del proprio sé e di quanto era rimasto in sospeso dentro quella che era stata la sua città. Contrariamente a Pratolini, Guidantoni che come l’autore de Il quartiere aveva lasciato Firenze per seguire la famiglia a Milano e poi trasferirsi per lavoro a Roma, ha potuto proprio di recente rientrarvi. Torna in quella che era stata la sua “culla” e vi torna con all’attivo questo libro affettuoso, orgoglioso, ma anche decisamente critico verso i motivi di impoverimento culturale, di “imbastardimento” sociale, di mercificazione e di disincanto che da vari lustri assediano la città.


[Le foto di Ilaria Guidantoni sono di Marianne Catzaras]


La copertina del libro


Ilaria Guidantoni
Viaggio di ritorno
Firenze si racconta
Oltre Edizioni 2015
Pagg. 260 € 14,00