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mercoledì 21 febbraio 2018

TUTTO O NIENTE
di Federico Migliorati

Nella foto: Federico Migliorati

UN VIAGGIO NELLA VITA E NELLE OPERE DI CURZIA FERRARI

Decana delle poetesse italiane, classe 1929, Curzia Ferrari (all’anagrafe Calcagno) è presentata al pubblico nella sua più ampia veste di intellettuale a tutto tondo grazie alla recente opera di Vincenzo Guarracino dal titolo “Tutto o niente” (Giuliano Ladolfi Editore, 90 pagine, 10 euro). Autorevole studioso di Leopardi e Verga, latinista e grecista di chiara fama, Guarracino delinea un pregevole ritratto della Ferrari, con un’analisi critica puntuale e lucidissima che lascia spazio, al termine, ad una conversazione con il cuore in mano. Vita tutt’altro che lineare e semplice, tanto nell’attività professionale quanto negli affetti, quella della poetessa milanese, che emerge imperiosa nel complesso scandagliare il suo percorso a ritroso nel tempo. Dai dissidi familiari (con il padre soprattutto, che la porterà a cambiare il cognome paterno con quello del marito) ai dilemmi esistenziali di cui è ricca la sua poesia. Non di soli versi, tuttavia, si è nutrita l’anima della Ferrari, la cui penna si è dimostrata “poliedrica e duttile”: pure nella narrativa, nella saggistica, nel giornalismo ha saputo mettersi in mostra senza dimenticare le traduzioni e soprattutto le biografie  (su tutte quella di Majakovskij) nelle quali la scrittrice milanese dimostra capacità “empatiche e mimetiche” arrivando a ricostruire e rivivere dall’interno il personaggio, uomo o donna che sia. Sposata con un apprezzato musicista, musicologo e compositore (Domenico Ferrari), ha vissuto anche un rapporto sentimentale di breve periodo (“nato per colpa dei libri”) con il poeta Salvatore Quasimodo, tratteggiato in diverse pagine delle sue opere. Nell’analisi critica Guarracino descrive anche le passioni dell’artista: la pittura (nella sua “casa piena di silenzio” spiccano opere, tra gli altri, di Francesco Messina e Giorgio Morandi), lo sport con il tifo acceso per il Milan (“rossonera dalla punta dei capelli alle unghie dei piedi”), la pratica dello sci, dell’alpinismo e della bicicletta ed ancora gli animali, i felini in particolare, “che non sanno fingere, offendere, ferire”,  la politica e il ”socialismo colorato di rosa”. Il volume si conclude con la conversazione, quasi un dialogo intimo tra Guarracino e Ferrari con quest’ultima a ricordarci, a mo’ di epigramma da scolpire nel marmo, che “i pensieri e i sentimenti hanno bisogno di essere condivisi”, proprio ciò che lei ha sempre praticato e che emerge in maniera così brillante in “Tutto o niente”.  

La copertina di Guarracino su Curzia Ferrari