TUTTO O NIENTE
di
Federico Migliorati
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Nella foto: Federico Migliorati |
UN VIAGGIO NELLA VITA E NELLE OPERE DI CURZIA
FERRARI
Decana delle
poetesse italiane, classe 1929, Curzia Ferrari (all’anagrafe Calcagno) è
presentata al pubblico nella sua più ampia veste di intellettuale a tutto tondo
grazie alla recente opera di Vincenzo Guarracino dal titolo “Tutto o niente” (Giuliano Ladolfi
Editore, 90 pagine, 10 euro). Autorevole studioso di Leopardi e Verga,
latinista e grecista di chiara fama, Guarracino delinea un pregevole ritratto
della Ferrari, con un’analisi critica puntuale e lucidissima che lascia spazio,
al termine, ad una conversazione con il cuore in mano. Vita tutt’altro che
lineare e semplice, tanto nell’attività professionale quanto negli affetti,
quella della poetessa milanese, che emerge imperiosa nel complesso scandagliare
il suo percorso a ritroso nel tempo. Dai dissidi familiari (con il padre
soprattutto, che la porterà a cambiare il cognome paterno con quello del
marito) ai dilemmi esistenziali di cui è ricca la sua poesia. Non di soli
versi, tuttavia, si è nutrita l’anima della Ferrari, la cui penna si è
dimostrata “poliedrica e duttile”: pure nella narrativa, nella saggistica, nel
giornalismo ha saputo mettersi in mostra senza dimenticare le traduzioni e
soprattutto le biografie (su tutte
quella di Majakovskij) nelle quali la scrittrice milanese dimostra capacità “empatiche
e mimetiche” arrivando a ricostruire e rivivere dall’interno il personaggio,
uomo o donna che sia. Sposata con un apprezzato musicista, musicologo e
compositore (Domenico Ferrari), ha vissuto anche un rapporto sentimentale di
breve periodo (“nato per colpa dei libri”) con il poeta Salvatore Quasimodo,
tratteggiato in diverse pagine delle sue opere. Nell’analisi critica Guarracino
descrive anche le passioni dell’artista: la pittura (nella sua “casa piena di
silenzio” spiccano opere, tra gli altri, di Francesco Messina e Giorgio
Morandi), lo sport con il tifo acceso per il Milan (“rossonera dalla punta dei
capelli alle unghie dei piedi”), la pratica dello sci, dell’alpinismo e della
bicicletta ed ancora gli animali, i felini in particolare, “che non sanno
fingere, offendere, ferire”, la politica
e il ”socialismo colorato di rosa”. Il volume si conclude con la conversazione,
quasi un dialogo intimo tra Guarracino e Ferrari con quest’ultima a ricordarci,
a mo’ di epigramma da scolpire nel marmo, che “i pensieri e i sentimenti hanno
bisogno di essere condivisi”, proprio ciò che lei ha sempre praticato e che
emerge in maniera così brillante in “Tutto o niente”.
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La copertina di Guarracino su Curzia Ferrari |