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sabato 10 marzo 2018


Teatro
PRIMA ASSOLUTA DEL NUOVO SPETTCOLO TEATRALE 
"CHIEDICI CHI SEI"

DI DANILO RESCHIGNA
REGIA: CIRO CIPRIANO
CON: DANILO RESCHIGNA, CIRO CIPRIANO, RAFFAELLA D’ANGELO

SPAZIO TADINI
VIA JOMMELLI 24 MILANO
MM LORETO

 SABATO 17 MARZO ORE 21

Danilo Reschigna (Foto Dario Pericolosi)
Due fratelli, Pietro e Paolo, da quando i loro genitori sono morti convivono reclusi in una stanza al quinto piano di una casa popolare a Milano e con un ascensore che è quasi sempre guasto.
Pietro è il meno ingenuo, è il più smaliziato, non è credente, ha un rapporto emotivo superiore e per questo riesce a sfruttare il fratello. Infatti Pietro, da anni, fa finta di essere un grave disabile in carrozzina impedito a camminare e a muovere le braccia. Paolo è il più ingenuo, è sempre distratto, molto credente e succube del fratello e crede alla sua invalidità e per questo lo serve in ogni sua necessità: fare la spesa, lavarlo, tagliare barba e capelli, portarlo al gabinetto, i lavori domestici, ecc. ecc. I due fratelli non hanno un vero rapporto: sono assenti in se stessi, soprattutto Paolo che a volte ha dei vuoti di memoria, sono chiusi nel loro egocentrico egoismo. Non hanno il coraggio di dirsi che si vogliono bene ma neppure che si odiano. La commedia si sviluppa nel continuo confronto tra un falso ammalato e probabilmente un falso sano che crede di essere un valido aiuto al fratello in carrozzina ma in realtà ha bisogno costantemente del suo aiuto.
In questa storia intervengono tre personaggi: una prostituta, vegana e comunista che dovrebbe essere il regalo di Paolo per il compleanno di Pietro ma che in realtà andrà a letto con Paolo. Un crocifisso parlante che a un certo punto si intromette dando ragione a Paolo. L’ispettore sanitario che deve verificare il miglioramento o il peggioramento della falsa invalidità di Pietro. L’ ispettore sanitario interviene nella chiusura della storia e, inconsapevolmente e senza accorgersi di niente, farà emergere la verità e soddisfatto se ne andrà promettendo che ci sarà un’ altra visita medica per far aumentare la pensione al nuovo disabile Paolo. Pietro diventa un vero sano, confessando la verità e che accudirà amorevolmente il povero fratello Paolo, il quale esasperato da anni di sottomissione e dalla nuova cruda realtà; diventa un vero disabile in carrozzina. Questa commedia è molto ironica ma vuol far riflettere sui temi della disabilità ma che in realtà potrebbero essere inerenti a qualsiasi normodotato.
La miseria economica che un disabile deve sopportare. La relazione emotiva di un disabile con i genitori che possono accettare o non accettare un figlio in cosiddette condizioni o viziarlo troppo. La credenza popolale che un disabile non possa avere stimoli sessuali o rapporti d’amore. Il rapporto con la religione che in questo caso è di egoismo e di contraddizione: Pietro è ateo e prende in giro il fratello che ci crede ciecamente ma non disdegna di chiedere aiuto a Dio per diventare una persona sana; Paolo afferma di essere un grande credente ma, a un certo punto, la sua fede vacilla. Il sacrificio totale, e a volte per tutta la vita, dei parenti del disabile: abbandonati dalle istituzioni. Le barriere architettoniche e culturali, il pietismo ma anche il fatto che il disabile è simile anche nella cattiveria e non esistono disabili solo buoni; infatti a un certo punto Pietro afferma: “… Anche noi siamo esseri cattivi e crudeli come voi e siamo anche furbi come voi: nella bontà e nella cattiveria siamo umani come voi e cioè dobbiamo fare i conti con la nostra maledetta mediocrità terrena…”