di Angelo Gaccione
Il
monologo di Francesco Piscitello sulla tragedia dei migranti.
La copertina del libro |
Potrei cavarmela con una secca e perentoria
riflessione: senza solidarietà nessuna
umanità, e chiudere qui il discorso su questa tragica, dolorosa, moderna
Via Crucis. Ogni parola in più non può che alterare, guastare lo sguardo
attonito, pietrificato, che deve restare tale davanti all’orrore. Nulla si può
e si deve aggiungere alle parole di chi racconta e a quelle del poeta che si
incarica di riferirle: ogni verità verrebbe falsata, svilita. Alla nostra
lucida razionalità deve bastare la nota all’Amico
lettore con cui Francesco Piscitello introduce il suo breve testo in versi,
e poi interrogare la nostra coscienza: Tutti
abbiamo saputo/tutti eravamo desti./ A nessuno è dato dormire/ il sonno infame
dei giusti.