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lunedì 22 aprile 2019

L’INCENDIO DELLA CATTEDRALE
di Giorgio Colombo



In relazione all’incendio della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi e a quanto se ne è scritto e commentato, vorrei riprendere alcuni dati ben conosciuti ma confusi tra gli odierni danni: l’antica costruzione del XII secolo, quasi completamente distrutta, statue comprese, durante la Rivoluzione francese, viene ricostruita nel 1850-60 in un libero neogotico e solennemente consacrata nel maggio del 1864: direttore il celebre architetto Eugène Emmanuel Viollet-le Duc. Dello stesso tempo gli affreschi e l’organo maggiore. La Cattedrale, insieme alla Tour Eiffel e all Arc de Triomphe, diventa uno dei simboli della capitale francese, già introdotto nel ’31dal romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo. ‘Simbolo’ dunque, dal greco ‘σύμβολον’, dal verbo ‘συμβάλλω’ ‘mettere insieme’, qualcosa (una strada, una porta, un oggetto, una immagine, una persona…) la cui percezione colpisce e suscita un’idea che va al di là dal suo immediato aspetto, nel contrasto di particolarmente piacevole o spiacevole, ciò che porta bene o porta male. ‘Notre-Dame’ porta bene, è un simbolo della indefinita perfezione e così non si può visitare Parigi senza ammirare questa Cattedrale (circa 12 milioni di persone all’anno), fotografarla, scattare selfie, spedirne una cartolina agli amici. Anche per i parigini. Non si tratta di un richiamo nascosto. La bella posizione, la Senna che scorre, il verde intorno, la imponenza delle navate, il grande crocefisso laggiù, in fondo, la Pietà alla base, vetrate policrome, preziosità delle reliquie… Ma per la maggioranza dei visitatori il tempo e lo stile della costruzione è ininfluente: si tratta di una chiesa antica (ma non quella del XII secolo), ben visibile, ben riprodotta e riproducibile. Buon soggetto per visitatori spesso frettolosi. I più ignorano il tempo della costruzione, ignorano che le lastre di piombo fuse, il tetto caduto è forse tra le parti più antiche che gli esperti chiamavano ‘la foresta’. Parecchi anni di lavori saranno necessari per la sua rinascita. Degli amici parigini mi scrivono: “unica buona notizia è che questo incendio ha riacceso un senso di unanimità che ci è mancato molto in Francia”. Vi aggiungerei le api che vivono pacificamente sul tetto della Cattedrale.