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mercoledì 26 febbraio 2020

Libri
L’ULIVO E IL SUO RESPIRO
di Filippo Ravizza

Massimo Silvotti

L'ultimo libro di Massimo Silvotti, L'Ulivo e il suo respiro, (Puntoacapo Ed.) appare, a lettura ultimata, come un affresco che si avvale della conoscenza approfondita che l'autore possiede, tanto della filosofia occidentale, quanto del pensiero orientale, buddista e induista in particolare.Un ulteriore forte apporto teoretico è assicurato anche dalla appassionata conoscenza che il nostro autore coltiva da sempre per tutte le forme d'arte; in primis la poesia (tra le molte cose Silvotti è anche l'ideatore e fondatore del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza, museo piccolo solo di nome e primo e sinora unico luogo museale dedicato ad Euterpe nell'Europa contemporanea) e la pittura. Egli è poeta e artista, autore di saggi critici tanto letterari, quanto d'arte (su Ungaretti, sui codici linguistici poetici, sulla poesia del realismo terminale, autore anche del "Manifesto di Pittura del Realismo Terminale").
Va subito detto come l'approccio preminente in questo libro sia quello filosofico. Silvotti si interroga articolatamente, dispiegando l'analisi attenta  di cospique fonti, attorno ad alcune domande  fondamentali e non avanza risposte se non dopo  avere descritto nella maniera più illuminante possibile  gli innumerevoli caratteri di cui  si compone l'esperienza della felicità. Entriamo ora nel vivo del lavoro di questo autore descrivendo la struttura del libro: esso consta di cinque grandi capitoli: "Natura della felicità" è il primo, dove si approfondiscono i rapporti e le dinamiche  di causa - effetto tra alcune inevitabili  condizioni e situazioni esistenziali e la condizione di presenza o assenza di felicità: il dolore, ad esempio, afflizione che Epicuro considerava totalmente incompatibile con la felicità, mentre Nietzsche lo pensava come accadimento inevitabile da accettare, elemento propulsore di quella reazione vitalistica destinata a costruire la felicità della dispiegata potenza; ma anche il desiderio, l'arte, la libertà, la relazione, la semplicità, la fortuna; tutte evenienze e dimensioni strutturali del concetto di esistenza. La ricerca della felicità non può non essere un cammino su cui si intersecano tutte queste dimensioni, condizioni, caratteristiche che fanno parte dell'esperienza esistenziale di ciascuno di noi. 

Silvotti con Filippo Ravizza

Il secondo capitolo "Felicità e dolore", è dedicato ai rapporti tra la felicità e la dimensione etica (i concetti di rispetto per gli altri e quello di "conflitto necessario"); già Aristotele poneva ad esempio l'amicizia tra le condizioni preliminari necessarie per poter raggiungere l'autorealizzazione di sé che conduce alla felicità perché, osservava,"non si può essere felici da soli". Il terzo capitolo del nostro libro si intitola "Felicità e dimensione politica"; qui si aprono gli intrecci tra io e noi, tra individuo e polis; tutti i rapporti tra la felicità collettiva, comunitaria, e quella singola  degli uomini che vivono dentro alla polis. La felicità nella dimensione politica pone poi subito il problema della libertà, tanto degli individui quanto dei popoli. Massimo Silvotti qui propone il dato valoriale delle differenze ossia la necessità di passare dalla cultura del diverso a quella del differente. La differenza, il rispetto per la differenza, come elemento costitutivo di una libertà che coniughi al proprio interno curiosità per il differente, empatia, ma anche autoconsapevolezza della propria identità collettiva. La parte quarta si occupa di "Felicità e dimensione economica", con tutta la riflessione sul presente, sul contemporaneo, a partire dai rapporti tra individui nella società dell'utilitarismo. La società odierna, quella della globalizzazione finanziaria, porta ad una "globalizzazione delle disuguaglianze" da un lato e dall'altro ad un consumismo esasperato, fine a sé stesso, etero diretto (dalla pubblicità agli algoritmi della rete) dall'imponenza mass/mediologica finalizzata a condizionare in modo sostanziale la libertà di scelta e i gusti delle persone. Al termine dell'opera, la parte quinta, l'ultima, "Cosmologia della felicità" che si conclude con un suggestivo paragrafo dedicato alla "Felicità verticale", quella felicità che una generazione riesce a trasmettere - grazie all'opera d'arte  e alla scrittura - attraverso il tempo (verticale), a generazioni future, ancora di là dal comparire nel mondo. Da questa approfondita descrizione dei caratteri da cui è composta o da cui è costruita l'esperienza della raggiunta felicità scaturisce ora la parte propositiva; a tutte le domande fanno riscontro alcune risposte, le conclusioni e gli esiti di questa ricerca. Silvotti afferma qui la non esistenza di un'etica della felicità perché semmai, chiarisce, è la ricerca che ciascuno intraprende che determina delle conseguenze etiche, non c'è cioè alcun a-priori etico della felicità. Esistono varie dimensioni della felicità, anche se poi, probabilmente essa è una o non è: la felicità quindi non è argomento solo della sfera privata, non riguarda solo l'individuo singolo perché, come diceva già Aristotele, da soli non si può essere felici. 

Silvotti con Guido Oldani

Massimo Silvotti non manca poi di sottolineare come l'economia moderna, "globalizzazione delle disuguaglianze", sia sempre più artefice di un senso di frustrazione e impotenza diffusissimo nel presente. Consci di questo, afferma ancora il nostro autore, pensare la relazione con l'altro come strumento e fine di una ricerca condivisa è ormai indispensabile. Qui l'arte, la cultura, la creatività divengono oggi più che mai vie per la conoscenza di sé, della propria identità individuale e collettiva. Infine, afferma ancora questo autore, è opportuno che la ricerca della felicità trovi, attraverso l'arte e la letteratura, la possibilità di adire ad una "dimensione verticale" della felicità, o della sua ricerca; cioè una dimensione trasmessa "da un tempo storico ad un altro". 
Ci piace poi chiudere queste note, citando Massimo Silvotti a proposito della impossibilità di una felicità insieme all'altro, se non "scambiandosi uguaglianze", "scambiandosi amicizia".


La copertina del libro

Massimo Silvotti
L'ulivo e il suo respiro
Ricerca sulla [della] felicità
Puntoacapo Ed. 2020
Pagg. 15o  € 15,00