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domenica 29 marzo 2020

TRA IL DIRE E IL FARE



Gabriella Galzio commenta quanto apparso il 23 marzo scorso su “il Fatto Quotidiano” a firma di Ettore Boffano e Filippo Di Giacomo, a proposito del comportamento della chiesa cattolica.

Si comincia a intravedere una certa pigrizia (chiamiamola pure così,
si tratta pur sempre di un 'vizio capitale') nelle gerarchie che guidano
la Conferenza episcopale italiana: i vertici della nostra Chiesa”.
Numeri alla mano, quelli del Dipartimento delle Finanze, facendo una
media ponderale di quanto l'Unione buddista italiana e la Chiesa valdese
hanno versato per l'emergenza coronavirus, in rapporto a quanto hanno
ricevuto dall'8 per mille nell'anno 2019 sui redditi ripartiti nel 2015,
emerge un dato del 20,33 per cento: i valdesi, infatti hanno ricevuto
43.198.823 euro e hanno donato sinora 8 milioni di euro (il 18,52 per
cento), mentre i buddisti hanno donato 3 milioni di euro contro i
13.549.941 ricevuti (il 22,14 per cento)
.

Ma ecco che si arriva al punto che maggiormente ci interessa. Se quella
media fosse applicata al gettito dell'8 per mille arrivato alla Chiesa
italiana nello stesso periodo (un miliardo, 131 milioni, 196.216 euro),
l'ipotetica donazione all'Italia potrebbe raggiungere la cifra di 229
milioni, 972.190 euro. Cifra mai raggiunta. Stando a quanto riferito sul
sito della Cei, al momento risulta un'unica donazione ufficiale per
coronavirus di 10 milioni: affidati alla Caritas italiana. Insomma,
numeri che non si avvicinano minimamente a quanto in realtà la Chiesa
potrebbe elargire
”.

Perché il Papà, anziché cavarsela con le sue benedizioni, non comincia a
fare delle serie donazioni? Quelle famose opere di bene, che oggi
chiedono a tutti! A 500 infermieri offrono una misera diaria giornaliera
per rischiare la vita, e la Chiesa non fa donazioni, non paga le tasse,
non mette a disposizione i suoi alberghi e le sue cliniche, chiede a noi
le elemosine, e continua ad essere intoccabile! Si fregia della Caritas,
ma oggi avremmo voluto vedere un segno tangibile ulteriore, quando sono
necessarie cifre da capogiro per affrontare emergenza e ricostruzione.
Persino Berlusconi con i suoi 10 milioni rifulge al confronto, rispetto
a tanta assordante assenza del Papa e della sua ipocrita omelia, ha
detto “nessuno può salvarsi da solo”, bene, è il momento di dimostrarlo.