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mercoledì 22 luglio 2020

ADDIO A PAOLO FINZI
di Angelo Gaccione

Paolo Finzi giovane

Paolo Finzi ci ha lasciato. Con un gesto volontario, ma ci ha lasciato. La notizia, come tutte le notizie di questo tipo, non può che provocare sgomento. Si è come presi da una paralisi e le parole rifiutano di uscire. Mi tremano le mani mentre scrivo questi pochi righi. Ho chiesto a comuni amici e militanti, di farlo al posto mio per queste pagine, e lo faranno. Caro Paolo, io e Mirella preferiamo ricordarti allegro e scanzonato come sei in questa foto giovanile. Eravamo tutti giovani allora: tu, Aurora, Mirella e io, più anziano di te di 6 mesi. Siamo andati con la memoria a quei tempi, quando i telegiornali hanno mostrato le foto che ti ritraevano e hanno tracciato il tuo profilo intellettuale e sottolineato le tue tante qualità. Nulla ci aveva messo sull’avviso di un esito così sconvolgente: né i tuoi scritti su “Rivista A”, né la tua intensa attività di conferenziere sempre in movimento da un luogo all’altro, né i tanti progetti in cantiere, né le email che ci siamo scambiate. Questo virus maledetto ha impedito tante cose, compreso le riunioni che avremmo dovuto fare come Comitato per la donazione di un monumento per Pinelli al Comune di Milano. Mi ero proposto di parlartene appena ci saremmo coordinati, e ti avrei mandato gli inviti per gli incontri programmati qui a Milano sui miei nuovi libri. Il virus ha impedito tutto ciò, e questo è un rimorso in più. 

Paolo in uno delle sue tante
brillanti conferenze

Ogni volta che arrivava a casa nostra la tua bella e preziosa rivista, il pensiero correva a te, e dunque eri sempre con noi, come la foto di Pinelli in bella mostra su uno degli scaffali della libreria: la stessa usata per la prima di copertina di “Rivista A”, il numero 438, quello dedicato al 50° della Strage di Stato del 1969, e in cui tu racconti magnificamente di quel tempo. Mancherai a tutti noi, a tutti i libertari e antifascisti; mancherai alla rivista, che tu hai contribuito a far nascere e che hai saputo radicare anche in ambienti diversi da quelli del movimento libertario. Le mancherà parte della tua ricchezza, quella ricchezza e quello sguardo laico e anticonformista che tu le davi. Quello che possiamo dirti è che noi continueremo a fare la nostra parte, difendendo le tue idee e le tue visioni, che sono anche le nostre.    

Un garofano rosso per Paolo
Rosso come il suo rosso cuore