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giovedì 23 luglio 2020

PER PAOLO
di Silvia Pinelli

Paolo Finzi

Un ricordo di Silvia Pinelli per la grave perdita 
di Paolo Finzi.

Molti hanno detto e scritto di Paolo in questi giorni.
Per noi che lo conoscevamo (con la sua compagna Aurora) da mezzo secolo è stata una doccia gelata apprendere della sua “scelta”, nonostante fossimo al corrente del suo travaglio.
Con lui io e Claudia abbiamo partecipato a tanti incontri e sempre struggente il suo ricordo di nostro padre, il “suo” Pino, il “suo” maestro di anarchia che conobbe in quel lontano marzo 1968 di pieno risveglio sociale e ogni volta che ne parlava la commozione aveva il sopravvento.
Preciso se non addirittura  pignolo  (prima di “sposare” qualsiasi “causa” si documentava, pretendeva di incontrare personalmente i “promotori”, come è stato ad esempio per la Catena Umana Musicale organizzata il 14 dicembre dello scorso anno per ricordare mio padre), attento, rispettoso, prudente (il soprannome “casco” gli venne dato scherzosamente da Pino perché in quegli anni era l’unico che girava in motorino munito, appunto, di “casco”), generoso e non solo di sentimenti.
Viveva del suo anarchismo illuminato dalla coscienza della libertà.
E in piena “libertà” ha deciso che era giunto il suo momento, ha deciso di non aspettare, ha scelto ciò che non condivido ma rispetto, ha scelto liberamente perché la sofferenza non poteva avere il sopravvento su uno spirito libero, di chi aveva fatto della sua vita e del suo impegno politico “poesia di vita”.
Buon viaggio Paolo!