di Alessandro Pascolini
Nel suo ultimissimo libro, Rage, il celebre giornalista Bob Woodward (quello dello scandalo Watergate) riporta una
serie di interviste al presidente Donald Trump raccolte da settembre 2019 a
luglio 2020. Fra queste, in relazione ai rapporti con la Corea del Nord e il
suo leader, Trump annuncia di aver creato una nuovissima, eccezionale arma
nucleare.
"Ho costruito
un sistema d'arma nucleare, che nessuno mai ha avuto prima in questo paese.
Abbiamo cose che non hai mai visto e di cui non hai nemmeno sentito parlare. Abbiamo cose di cui Putin e Xi non hanno mai sentito parlare prima. Assolutamente nessuno, quello che abbiamo è incredibile."
Il giornalista afferma che sue fonti al Pentagono hanno
confermato l'affermazione di Trump, senza fornire ulteriori informazioni, e si
sono dichiarate sorprese della sua esternazione.
L'unico vero sviluppo nucleare voluto e realizzato dalla
presente amministrazione americana è la testata di bassa potenza W76-2 per
missili balistici Trident II (D-5) lanciati da
sottomarini (SLBM) (https://ilbolive.unipd.it/it/news/piccolo-non-sempre-bello-nuove-testate-americane); di fatto in alcuni dei missili
a bordo si sono sostituite con W76-2 le attuali W76-1, ordigni a due stadi
fissione-fusione per una resa di 90 kton. La
National Nuclear Security Administration (NNSA) ha affermato che la versione a
bassa resa della W76 sarebbe configurata “per la
detonazione del solo primario’’ a fissione. Ciò potrebbe significare una resa
inferiore a 10 kton (8 kton secondo alcune stime).
Le
caratteristiche della W76-2 non sembrano tuttavia corrispondere
all'entusiastica affermazione di Trump, sia perché non hanno nulla di nuovo,
essendo solo l'edizione emasculata della vecchia W76, sia perché per nulla
sorprendenti per Putin, dato che la motivazione principale per la loro
introduzione è stata proprio l'esistenza di analoghe armi russe.
Un'arma nucleare giunta a un avanzato
stadio di maturità in questi giorni è la bomba a gravità manovrabile e a resa
variabile B61-12, di cui è stata prodotta la prima unità potenzialmente
produttibile (FPCU), base per il prototipo di produzione, previsto fra un anno.
Ma la B61 è un'arma risalente ai tempi della guerra fredda e lo sviluppo della
versione 12 è iniziato nel 2012, fra i programmi di ammodernamento approvati
dal presidente Obama, quindi certamente non può essere di vanto per Trump.
Un programma aperto di nuove armi nucleari
americane è il nebuloso progetto della testata W93 che dovrebbe nel giro di
15-20 anni sostituire le attuali W88 (e forse anche le W76-1) nei missili balistici SLBM. Ma la
nuova W93 dovrebbe basarsi su tecnologie provate e quindi ben note e non
corrisponde quindi alle caratteristiche dell'annuncio di Trump. Il progetto è comunque
controverso, perché potrebbe richiedere esplosioni di prova, giustificando la
decisione del governo di ricreare le strutture e le competenze per test,
proibiti dal bando delle esplosioni (CTBT, firmato ma non ratificato dagli
USA); anche per questo motivo il Congresso sta tentando di bloccare i finanziamenti
richiesti per lo sviluppo della W93.
In realtà è difficile concepire nel settore
nucleare tecnologie rivoluzionarie veramente "mai viste" e gli
ordigni nucleari si presentano in modo poco appariscente, poco diversi alla
vista da grossi proiettili d'artiglieria, e certamente non entusiasmante.
Molto più accattivanti, nuovi e
fascinosi sono alcuni nuovi vettori, per esempio i sistemi ipersonici, in grado
di volare a velocità fino a una decina di volte quella del suono e planare per
distanze di migliaia di kilometri (https://ilbolive.unipd.it/it/blog-page/nuove-wunderwaffen-missili-ipersonici). Effettivamente lo scorso 20 marzo il dipartimento della difesa
USA ha annunciato un primo test positivo del veicolo Common-Hypersonic Glide Body (C-HGB) sviluppato congiuntamente dalla marina e
dall'esercito americani. Vettori ipersonici sono stati concepiti dagli USA per
impieghi con armi cinetiche non esplosive, ma il loro sviluppo può puntare a
ruoli nucleari. La tecnologia ipersonica è certamente poco nota, ma moltissime
informazioni sono pubblicamente disponibili. E certamente è conosciuta sia da
Putin che da Xi, tanto che russi e cinesi sono al momento davanti agli USA per
le applicazioni militari di questa tecnologia, ma può darsi che Trump non ne
fosse al corrente.
Rimane quindi difficile intuire a quale sistema potesse
riferirsi Trump, e se non abbia in realtà tratto conclusioni errate da
informazioni parziali. Non è comunque il caso di dormire sonni tranquilli: nel
mostruoso bilancio americano per le spese militari (quasi mille miliardi di
dollari previsti per il 2021) vi sono circa 74 miliardi per attività
classificate riservate, che possono permettere anche gli
"incredibili" sviluppi di Trump, che appunto noi umani non possiamo
neppure concepire.
*Università di Padova