Pagine

martedì 22 settembre 2020

INTERROGATIVI
In quale mondo stiamo per entrare?     
(Johan Galtung)



Da un mondo di stati-nazione verso un mondo di regioni-civiltà, forse un decimo, su per giù”. Questo è il giudizio di Galtung desunto da un articolo riportato dal Centro Studi Sereno Regis. Cambiamento, la cui forza propulsiva, deriverebbe dalla tecnologia non dai mezzi di produzione, ma dai trasporti e comunicazione. “Dal cavallo e ai velieri, ai voli aerei e ai missili, dai segnali di fumo, alla velocità della luce”.
Personalmente mi sto chiedendo se è sufficiente, per la realtà che stiamo vivendo, per il Clima, che riguarda tutti i Paesi, per un virus che ha colpito e sta colpendo la stragrande maggioranza di questi e per la Pace, intesa almeno come assenza di guerra, per lo meno quella nucleare. Vale a dire se è proprio impossibile sentirsi figli della Terra e della Natura, quindi eguali “essere umani” e solo dopo “figli” dello Stato o della Regione-Civiltà, senza nessuna abiura, perché questa è stata la nostra Storia fino ad oggi, bella o brutta che sia stata, e dobbiamo sentirla propria? Ma un conflitto che potrebbe presentarsi in questi tempi, perfino per errore? Non ci sono missili nucleari già armati in sottomarini? e in qualche parte del globo non potrebbe esserci qualche errore di comunicazione o assenza di questa per qualsiasi ragione, - cose già avvenute nella realtà - a farla scoppiare in una situazione di tensione fra le parti interessate? E noi cittadini dello Stato o della Regione- Civiltà, magari non interessati al conflitto, sappiamo che saremmo coinvolti comunque? La accettiamo come “normalità”? Vogliamo andare fino in fondo e domandarci se lo Stato siamo noi o altri? Chi gli ha dato la propria violenza, nel tempo, perché potesse essere impiegata direttamente, o alienata per costruire nuove armi, fino ad arrivare all’oggi? E la nostra vita non è “oggi”?  Ecco la ragione per cui dovremmo assumerci la responsabilità di essere Uomo o Donna-Stato nel modo più autentico guidando la nostra vita insieme agli altri per scelte che vogliano dire Vita, socialità, lavoro senza sfruttamento, rispetto dell’ambiente in tutti i sensi, istruzione, prevenzione e salute per tutti. Cambiamento epocale ad una situazione altrettanto epocale.
[Giuseppe Bruzzone]