Con 50 ratifiche di Stati, grazie all'ultimissima - proprio
ieri 24 ottobre - proveniente dall'Honduras (vedi quadro di adesioni
sotto riportato), il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle
armi nucleari (TPAN) raggiunge un traguardo cruciale: l'entrata in
vigore quale strumento riconosciuto della normativa internazionale
(tecnicamente bisogna però aspettare ancora 90 giorni, quindi gennaio)!
L'entrata in vigore significa che tutti i paesi che hanno ratificato il
trattato saranno vincolati da esso. Bisognerà poi sostenere gli altri
percorsi negoziali, coinvolgenti anche i Paesi non firmatari, e specialmente le
potenze nucleari, che conducano all'eliminazione effettiva di tali ordigni che
pesano come una spada di Damocle sulla sopravvivenza stessa dell'Umanità. Riteniamo sbagliato e riprovevole che gli Stati Uniti, in questo
momento, stiano pressando i paesi firmatari perché ritirino formalmente il loro
sostegno. L'ICAN, International campaign to abolish nuclear weapons, la
rete delle organizzazioni di base che promuove e spinge l'iniziativa (premiata
nel 2017 con il premio Nobel per la pace), afferma che il crescente nervosismo
che l'amministrazione Trump mostra ha un preciso significato: gli stati
nucleari stanno davvero iniziando a temere che le armi nucleari saranno presto
bandite dal diritto internazionale. Subiranno da subito un effetto di
“stigmatizzazione” da parte dell’opinione pubblica mondiale il cui impatto
non potrà essere trascurato. In linea con gli scopi della campagna internazionale, in Italia
i Disarmisti esigenti, insieme a WILPF Italia, membri ICAN, in una conferenza
stampa, titolo "La
tecnologia male usata (AI, 5G) aumenta il rischio di guerra nucleare per
errore!", tenuta al senato (sala Nassirya) il 25 settembre
2020, con la collaborazione della senatrice Loredana De Petris, hanno proposto
di lanciare in Italia i comitati
Petrov: ricordare l'eroe, che evitò lo scoppio di una guerra
nucleare per falso allarme dei computer il 26 settembre 1983, intitolandogli
vie, biblioteche, giardini, monumenti, così sensibilizzando l'opinione pubblica
sull’inaccettabile rischio nucleare. Noi riteniamo necessario bandire la “deterrenza”, fuoriuscire
dalla condivisione nucleare NATO (no B-61-12 a Ghedi ed Aviano, no F35),
convertire gli arsenali in ospedali e in spese sociali ed ambientali (6
miliardi in armi dobbiamo destinale al servizio civile per la difesa
nonviolenta, al welfare verde, alla cooperazione internazionale contro la fame
e la povertà), investire nella pace come modello di società. L'Italia, dissociandosi dalla condanna sentenziata dai vertici
NATO, deve anch'essa ratificare il TPAN e sostenerlo in tutte le sedi
internazionali, a partire da quelle europee. In questa strategia sinergicamente rientra la promozione di
un referendum digitale mondiale che
proponiamo all'ONU e ai suoi governi costituenti. Vuoi il disarmo nucleare
adesso? Vuoi l'abolizione non solo legale ma efficace delle armi nucleari?
Approvi i negoziati internazionali per portare a tali risultati? Sono queste le
domande da porre al voto dei miliardi di cittadini di ogni angolo del globo che
frequentano il web.
La conferenza stampa al Senato può essere visionata al seguente
link: https://we.tl/t-v3Ej4AEeTL L'adesione all'iniziativa dei Comitati Petrov può essere data
online: https://www.petizioni.com/ricordiamo_petrov_no_rischio_nucleare Per informazioni sul referendum mondiale digitale: https://www.facebook.com/groups/2294228570670422 I
seguenti paesi hanno ratificato il Trattato delle Nazioni Unite sulla
proibizione delle armi nucleari (TPAN), adottato a New York il 7 luglio del
2017 con l’approvazione di 122 Stati: 1-Antigua & Barbuda 2-
Austria 3-
Bangladesh 4-
Belize 5-
Bolivia 6-
Botswana 7-
Isole Cook 8-
Costa Rica 9-
Cuba 10-
Dominica 11-
Ecuador 12-
El Salvador 13-
Fiji 14-
Gambia 15-
Guyana 16-
Santa Sede 17-
Irlanda 18-
Kazakhstan 19-
Kiribati 20-
Laos 21-
Lesotho 22-
Malaysia 23
-Maldive 24-
Malta 25-
Messico 26-
Namibia 27-
Nuova Zelanda 28
-Nicaragua 29-
Nigeria 30-
Niue 31-
Palau 32-
Palestina 33-
Panama 34-
Paraguay 35-
St Kitts e Nevis 36-
Santa Lucia 37-
St Vincent & Grenadine 38-
Samoa 39-
San Marino 40-
Sud Africa 41-
Thailandia 42-
Trinidad & Tobago 43-
Uruguay 44-
Vanuatu 45
- Venezuela 46-
Vietnam Abbiamo
ora le ultime ratifiche che ci portano a quota 50: 47
- Tuvaku 48
- Jamaica 49
– Nauru 50
- Honduras
DA
PARTE DI ALFONSO NAVARRA PORTAVOCE
DEI DISARMISTI ESIGENTI (cell. 340-0736871) ADRIANO
CICCIONI INIZIATIVA
WORLDWIDE REFERENDUM AGAINST
NUCLEAR WEAPONS (cell. 335-8423588) TRA
I MEMBRI ICAN WWW.DISARMISTIESIGENTI.ORG
Sia
Alfonso che Adriano sono disponibili a rilasciare interviste. Ricordiamo
ai nostri lettori che “Odissea” è parte integrante di questa sacrosanta battaglia, e che
se non si vince questa non c’è futuro per null’altro.