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mercoledì 11 novembre 2020

AMERICA E POST-AMERICA
di Franco Astengo


Joe Biden

Poche ore dopo l'esito elettorale favorevole al candidato democratico Biden si è già aperto il fronte del post-America. Dal voto è emerso un paese profondamente spaccato e le elezioni sono state vinte da un partito democratico le cui caratteristiche "storiche" di coalizione progressista appaiono molto diverse da quelle di un tempo.
È emersa una forte radicalizzazione come conseguenza dell'esito concreto di offrire un'alternativa alla gestione Trump e ai guasti che questa ha provocato anche sul piano della "coscienza profonda" nell' esaltazione dei riferimenti della destra. Non a caso la sinistra democratica è già insorta contro l'eventualità di una svolta "centrista" del presidente neo-eletto.
La sinistra ricorda come siano stati i suoi attivisti a imprimere una nuova identità nella campagna elettorale soprattutto al riguardo delle scelte ambientali che rimangono quelle attraverso le quali è stato possibile segnalare il massimo di diversità possibile tra i due schieramenti: certo la diversità più evidente degli anni 2000.
Il voto però, alla fine, dimostra una situazione difficile anche se Trump ha perso: il sovranismo non è certo scomparso (anche in Europa, del resto: e la ripresa del "ciclo atlantico" sarà tutta da verificare) e da parte democratica si segnala una divisione netta tra l'establishment neo-liberista e una base sociale che chiede riforme profonde.
Ci sono veleni radicati nella politica americana: razzismo, suprematismo bianco, xenofobia, misoginia. Soprattutto non è stato spezzato l'asse indicato da Reagan e da Milton Friedman tra il Governo e le grandi corporation cui sono state affidate le decisioni con il compito di arricchirsi: a rompere questo asse non sono riusciti Clinton, architetto della globalizzazione mondiale, e Barack Obama nella gestione della crisi del 2008.
Non a caso Alexandra Ocasio-Cortez  in queste ore  sta ricordando a Biden "Hai vinto grazie ai giovani e ai neri".
Un monito da non dimenticare come emblematico in una situazione dove emerge l'esigenza di una forte identità politica e si sta dimostrando necessario aprire una discussione su due punti, quello sulla divaricazione esistente, nella situazione attuale, all'interno delle coalizioni bipolari e quello sullo stesso sistema elettorale: in fondo, ma nemmeno tanto, indicazioni rivolte anche alla sinistra europea.