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domenica 1 novembre 2020

MUSICHE AL MUSEO
di Ruggero Laganà

Ruggero Laganà

Omaggio al clavicembalo al Museo Bagatti Valsecchi
 
Ho intitolato questo concerto “Grandi compositori francesi del ’700” e ho impaginato il programma con musiche di Jean-Philippe Rameau, Antoine Forqueray e François Couperin. Costoro non sono gli unici grandi musicisti del ’700 francese, avrei potuto aggiungerne tanti altri (ricordo fra coloro che hanno scritto per la tastiera: Clèrambault, Daquin. Marchand, Royer, Balbastre, Duphly, ecc). Il secolo XVIII francese vede l’irraggiungibile apice della produzione clavicembalistica, prima della decadenza dello strumento a poco a poco soppiantato dal moderno pianoforte, con capolavori assoluti composti per il re degli strumenti a tastiera in Francia. Per questo concerto ho avuto a disposizione una copia di Taskin costruito da Dowd uno splendido strumento che mi ha suggerito questo programma. 



In particolare ho voluto sottolineare la bellezza e la profondità del timbro del registro più grave con i brani di Antoine Balbastre che in realtà sono mirabili trascrizioni/elaborazioni di musica del figlio Jean-Baptiste di brani per viola da gamba e basso continuo: la Marella, Le Carillon de Passy, ecc. sono, come del resto quasi tutte le composizioni degli autori dell’epoca, musica che allude a stimoli esterni o a stati d’animo interiori, arrivando in alcuni casi al descrittivismo (per esempio brani come Tambourin, La Poule, Le Rappel des Oiseaux di Rameau) o all’omaggio ad altri compositori (come La Couperin, dei Forqueray) o all’espressione di sentimenti ed emozioni (come Les Soupirs di Rameau o la Sylva sempre dei Forqueray). Tutte queste pagine musicali sono in genere raccolte in Suites (in genere sequenza di danze, ma qui, appunto libere successioni di brani originali e caratteristici) o in Ordres. La ricerca armonica, ritmica, melodica raggiunge in maniera diversa nella produzione dei vari musicisti un livello di modernità spesso sconcertante (non dimentichiamo che Rameau fu anche l’autore del primo vero Trattato moderno di Armonia). Ho concluso il concerto con un importante brano di F. Couperin che mette insieme sia la tradizione di utilizzare Danze all’interno di una Suite (qui dovremmo parlare di Ordre) e l’allusione a qualcosa di esterno alla musica: il titolo L’Anphibie sembra riferirsi alla estrema caratterizzazione delle variazioni su basso ostinato tipiche della Passacaglia, che rende la composizione particolarmente ibrida, piena di contrasti, acquatica e terrestre… Il concerto si è concluso con 2 bis sempre di F. Couperin (Les Barricades Misterieuses e Le Tic-Toc Choc) originalissimi “continuum”, moti perpetui, su basi armoniche complesse, suggestive, assimilabili strutturalmente a musiche di epoca e stile che va ben più in là del ’700 francese.