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domenica 29 novembre 2020

Teatro
TORNA ESCHILO*
di Daniela Marcheschi 


L’Agamennone nella traduzione del poeta Cagnone
e tavole del pittore Paladino

Nanni Cagnone - nato a Carcare, Savona, nel 1939 - è una delle maggiori personalità della nostra letteratura contemporanea. Autore di notevole originalità, è anche abile traduttore, saggista, giornalista, editore. Inoltre ha scritto di pittura ed è stato anche direttore creativo di agenzie di pubblicità e docente d’estetica. 
Ora Cagnone si ripresenta in veste di traduttore - e che traduttore -dell’Agamennone di Eschilo, in una raffinata edizione accompagnata da un suggestivo “Racconto per figure” di Mimmo Paladino. La sensibilità per il linguaggio e la capacità inventiva dell’autore ligure risaltano nell’incontro con la potenza espressiva dell’Eschilo dell’Orestea, la trilogia di cui Agamennone è la tragedia d’apertura. Agamennone racconta del figlio d’Atreo, signore d’Argo e capo degli Achei vittoriosi a Troia, che fu ucciso per congiura di Egisto e di Clitemnestra: l’uno voleva vendicare il padre Tieste, l’altra, già moglie di Agamennone, non gli perdonava il sacrificio della loro figlia Ifigenia, compiuto per aver venti favorevoli alla partenza per la guerra di Troia. 



Nanni Cagnone

Un Cagnone in stato di grazia dà così vita alla forse più bella versione moderna della tragedia eschilea, tanto più ammirevole quanto più aumentano oggi i traduttori, ma scarseggiano i poeti. Cagnone riesce a restituirne la forza visionaria, l’aura mitica e gravida di oscure minacce in una lingua ricca di felici invenzioni lessicali, che sa impennarsi e solidificarsi in un «ritmo imperterrito, senza ostentazione», come si legge nell’introduzione di Cagnone. È un ritmo di sapore arcaico e moderno insieme. Bastino i versi del primo stasimo: «O Zéus sovrano e aiutante Notte, / acquisto di grandi ornamenti, / tu che sui baluardi di Troia / gettasti la rete che ben ricopre» (vv. 356-361). Oppure le parole di Agamennone, lieto di far ritorno a casa dove è accolto da una Clitennestra dissimulatrice: «Sì, rari gli uomini / in cui innato un rispetto senz’invidia / per l’amico che ha fortuna, poiché / seduto presso il cuore, l’astioso veleno / raddoppia il peso a chi ha contratto il male: / è gravato colui delle sue pene / e riguardando l’estranea floridezza geme. / Per esperienza, ben conoscendo lo specchio / della società, potrei dire simulacri d’ombra / quei che credevo assai devoti» (vv. 833-840). 
 
 
La copertina del volume


Eschilo
Agamemnon.
Cura e traduzione di Nanni Cagnone
Tavole di Mimmo Paladino.
Edizioni Galleria Mazzoli, Modena
Pagg. 180 - € 50,00

Per richieste:
Galleria Mazzoli Tel. 059 - 243455 
info@galleriamazzoli.com 

[*Il Sole 24Ore - 30-1-2011]