SIPARIETTO di Luigi Caroli Fischio finale Ulula nel vialone l’ambulanza sempre più flebil all’interno la speranza. Se in Lombardia … … son quattrocento i morti in un sol giorno si devon i due malandrin levar di torno (ma il culo hanno incollato al seggiolone e da Salvini apprendon la lezione). “È morto il virus" affermò Zangrillo*. Resuscitato, è piuttosto arzillo. Non v’è modo miglior di festeggiare: mandar i tre a nascondersi e a cagare. Ammorban ognidì televisione il quarto reo è la falsa informazione. Nota *Quel che a Berlusca raddrizzò il
birillo. Poi che l’operazion non fu perfetta fu d’uopo il ricorso alla pompetta.
Il lato oscuro del vaccino L’arrivo sperando, s’allentan le briglie; si radono i maschi, si truccan le figlie. Prepara la mamma il latte col miele nessuno più teme la sorte crudele. Si mira e rimira con grande attenzione non sta tra i dottori ma in televisione. Si loda, si sbroda. Il tempo passato, studiando pandette, già sembra sprecato. Se cento Regione pon dentro la cassa settanta son sotto sua vispa ramazza. Il medico d’influenza invoca il vaccino ché, lista a metà, n’è rimasto pochino. Sapete in tivù cos’ha raccontato? “In tutto il pianeta tal buco c’è stato”. Dà colpa a Procura il tristo compare. Perduta la testa, non san cosa fare.
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