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martedì 12 gennaio 2021

CONFRONTO

Emanuele Spiga

Il dottor Emanuele Spiga risponde al dottor De Bonis
 
Berlino. Egregio collega De Bonis,
sento la necessità impellente di controbattere, ad onor del vero e della scienza, al suo articolo di venerdì 8 gennaio. Vorrei cominciare con alcune precisazioni che alcune sue imprecisioni richiedono:
-SARS è acronimo di sindrome respiratoria acuta severa;
-i vaccini (chiamiamoli “classici”) possono contenere non solo virus attenuati, ma anche inattivati (cioè morti);
-la malattia detta Covid-19 non si limita a SARS e insufficienza renale, ma ogni organo ne è colpito. In un processo infettivo si attivano tutta una serie di cascate di mediatori chimici dell’infiammazione e persino i sistemi della coagulazione vanno in “tilt”.
Ecco che le polmoniti diventano ARDS, alle insufficienze renali si associano numerose altre insufficienze d’organo, ischemie, danni a vari tessuti. Ignora forse le correlazioni tra Covid-19 e infarti cerebrali (ictus), TIA, Guillan-Barré, miocarditi o non le cita volutamente?
-una terapia farmacologica valida è garantita da risultati e dal minor numero di effetti collaterali possibili;
-ogni vaccino dall’inizio della storia dei vaccini ha provocato, in una piccola percentuale di pazienti, reazioni allergiche raramente sfociate in shock anafilattici. Sono sicuro che vorrà ricordare ai suoi lettori che uno shock anafilattico può sorprendere chiunque in qualunque momento: sulle Alpi mentre si fa trekking in seguito alla puntura di una vespa/ape o magari ad un pranzo di famiglia perché la nonna si era dimenticata che il nipote fosse allergico al burro e ha cucinato le lasagne con la besciamella;
-ogni farmaco viene messo sul mercato senza conoscerne gli effetti a lungo termine che vengono analizzati nella cosiddetta fase 4. Se dovessimo aspettare 10-15 anni per convincerci ad assumerne uno saremmo, nel frattempo, probabilmente morti.



-vivere nel 2020 significa avere, fortunatamente, risorse e mezzi per attuare progressi scientifici: si chiama biotecnologia e non “prodotto di terapia genica”;
-l’inoculazione del mRNA provoca la sintesi di un solo elemento virale, ovvero la proteina Spike. Anche su questo punto le vorrei ricordare che la malattia Covid-19 è causata patofisiologicamente da un’iperreazione del sistema immunitario alla noxa. Il vaccino lo eviterà.
-idrossiclorochina e azitromicina facevano parte del primo schema terapeutico, rilevatosi poi inefficace. Oggi sappiamo molto di più del virus e di conseguenza di come trattarlo. Il protocollo farmaceutico c'è eccome: ventilazione non invasiva o semplice maschera d’ossigeno, eparina con un target di aPTT tra i 50 e i 70 secondi, antipiretici e antiinfiammatori, idratazione, variazione del decubito e nei casi più gravi IOT, ventilazione meccanica, Remdesivir. Gli antibiotici sono consigliati solo nel caso di superinfezioni. Leggere qualcosa sulla procalcitonina la aiuterà a capire meglio questo punto;
-il vaccino non è un OGM. Nulla del corredo genetico del virus è stato mutato.
-vorrebbe illuminare i suoi lettori su questi miracolosi integratori alimentari?
Mi creda, è frustrante scrivere in risposta al suo articolo dovendo farlo sotto forma di elenco, ma tant’è date le innumerevoli inesattezze da lei scritte. Quando cita qualcuno si prende la responsabilità di quelle citazioni, le appoggia e le sostiene, ne è complice. Mi corregga se sbaglio, ma l’impressione, supportata anche da espressioni come “Big Pharma” e “difesa dalla vaccinazione”, è che Lei cerchi di allontanare da sé il sospetto di essere un no-vax, ma de facto sta rifiutando il vaccino.



Allora mi preme chiarire ancora qualche punto:
i vaccini vengono somministrati solo da medici e anche quando in “tendoni” questi ultimi sono organizzati ospitando una squadra di medici anestesisti-rianimatori e di ambulanze. Per molti atti medici, inoltre, è necessario firmare un consenso informato. Le cito alcuni esempi: somministrazione di sacche di sangue e plasma acido tranexamico, immunoglobuline, fattori della coagulazione. A lei è già passato sottomano il consenso informato relativo al vaccino BioNTech o Moderna?
Nel caso si verificasse una reazione avversa la colpa non è e non può essere del medico, anche se lei cerca di portare avanti questo “brainwash” ed inoltre i medici non sono solitamente liberi professionisti che si improvvisano vaccinatori, ma sono dipendenti di una struttura in cui è stata formata e istruita una squadra dedicata. Nel caso di qualsivoglia sospetta responsabilità civile o penale ci sarà un’indagine, un processo e non un’accusa diretta del paziente verso il vaccinatore. Il nome del medico i pazienti potranno leggerlo sul cartellino.
In conclusione, caro De Bonis, scomodando Ippocrate o meno Lei ha il dovere di informare e raccontare una verità oggettiva, non le sue tendenziose e faziose mezze verità. Cosa farà quando i pazienti che ha aizzato contro altri colleghi perderanno le cause e verranno a chiedere il conto a lei. La invito alla prudenza e ad attenersi al metodo scientifico che tanto sbandiera, ma che non applica.
Un cordiale saluto,
Dr. Emanuele Spiga
Specialista in Anestesia e Rianimazione 
OdM di Berlino