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venerdì 26 febbraio 2021

Libri
SCORRIBANDE…
di Angelo Gaccione

La copertina del libro
 
Si tratta di un volumone di 554 pagine in formato 30 per 21 e quasi tutto a colori perché sono una marea le foto, le locandine, gli spartiti, i manifesti che raccoglie.  Ci sono, naturalmente, anche foto in bianco e nero e tanti, tantissimi elenchi. Soprattutto un robusto censimento dei componenti delle varie orchestrine che si sono susseguite nel tempo nella città di Acri e di cui l’autore di questo libro, Michele Reale è stato sin dalla sua prima giovinezza attivissimo protagonista, e in molti casi fondatore. Lo stesso discorso vale per le varie bande musicali con cui ha suonato (adoperando strumenti fra i più diversi) e che poi ha tenuto in piedi come direttore. L’appassionato, e diciamo anche il nostalgico, potrà percorrere un amarcord che si dispiega lungo un robusto arco temporale che va dal 1960 al 2019, quasi un sessantennio. Da questo (ed altri volumi), si evince come la passione per le sette note è sempre stata molto diffusa in Acri, sia a livello di pura passione e sia come pratica professionale. Purtroppo nelle scuole è arrivato tardi questo tipo di insegnamento: una cosa effimera e astrattamente teorica (non una storia della musica, magari!), e neppure il maneggio almeno di un semplice piffero di canna, uno zufolo… Niente di niente ai miei tempi. Un modesto direttore di banda che a dei ragazzini privi di tutto e molto poveri, insegnava i quattro tempi, due in battere e due in levare, usando i palmi delle mani. Il ministero dell’Istruzione, non si è mai preoccupato che ci fosse nelle scuole un docente vero, strumenti da maneggiare per poterli imparare, aiuti alle nostre famiglie. Questo valeva ai miei tempi e soprattutto nel Sud. Ma rimasi molto sorpreso, moltissimi anni dopo, incontrando a Milano una docente di musica romena: si era trasferita in Italia credendola la patria della musica e ne rimase delusa. Da loro in Romania, così mi disse, avevano una scuola di musica in ogni quartiere. Ma torniamo al libro. Il lavoro di Michele Reale è meritorio per varie ragioni: la prima perché ha custodito e ricercato (quanti giovani acresi lo fanno? Lui giovane anagraficamente non lo è più, ma è più giovane e vitale di tanti giovanissimi cadaveri che di passioni non ne hanno neppure mezza); la seconda è perché ci mostra con le prove tangibili di aver fatto suonare e appassionare, con in mezzi a disposizione che aveva, centinaia e centinaia di ragazzi e di persone mature, di Acri e dintorni. E siccome non c’è nulla al mondo che renda più gioiosi della musica, ha contribuito non poco anche alla loro felicità. La terza ragione è di aver fatto rivivere i volti (ma anche eventi: matrimoni, feste religiose, ecc.) di moltissime persone che non ci sono più. Alcuni di questi volti me li sono ricordati, di altri ero stato amico, tanti sono altrove. Alcuni riconosceranno i loro nonni, ma anche i loro giovani figli. Gruppi e bande musicali che da Acri sono andati in una infinità di comuni, contrade, città, e non soltanto della Calabria. Ma verificherete tutto direttamente dalle pagine del libro, se vi capiterà fra le mani.      
 
Michele Reale
Il mio mondo musicale
Dall’orecchio alla dodecafonia
Ed. Amaca 2020
Pagg. 554 s.i.p.