Salviamo
il corsivo Tempo
fa nelle scuole elementari gli insegnanti cominciarono ad abolire la scrittura
in corsivo e esigere lo stampatello. Si pensava così di facilitare il movimento
della mano del bambino e la lettura da parte dell’insegnante. Dopo alcuni anni
neuropsicologi e insegnanti hanno rilevato un ritardo nell’apprendimento
scolastico. Cominciò in America la raccomandazione di ritornare ad usare il
corsivo per diverse motivazioni. Secondo alcuni studiosi, come ad es. Federico
Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva, ritengono che la perdita del corsivo potrebbe essere alla
base di molti disturbi dell’apprendimento. “Scrivere in
corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, scrivere in
stampatello vuol dire invece sezionarlo in lettere, spezzettarlo, negare il
tempo e il respiro della frase. Il corsivo così come lega le lettere, lega
i pensieri. Ad ogni tipo di scrittura (stampatello e
corsivo) sono associati schemi cerebrali differenti e diversi stati emotivi. In
particolare la scrittura in corsivo attiva le reti della lettura e della
scrittura. Scrivere in corsivo obbliga a non staccare la mano dal foglio, come
avviene per lo stampatello. Uno sforzo che stimola il pensiero logico-lineare,
quello che permette di associare le idee in modo lineare. Secondo alcuni studi
delle neuroscienze, la mancanza dell’uso del corsivo può avere effetti negativi
sullo sviluppo del cervello. La corteccia cerebrale riveste un ruolo
cardine nel controllo delle più importanti capacità cognitive (memoria,
apprendimento, calcolo, ecc.) e nella gestione delle funzioni sensoriali e dei
movimenti volontari. In pratica, è il principale centro di elaborazione e
integrazione delle informazioni nervose del sistema nervoso centrale. Wilder Penfield, il neurologo canadese, nel
1937 per primo notò l’ampia zona dei neuroni nella corteccia cerebrale dedicate
allo sviluppo e al controllo delle funzioni motorie e sensoriali della mano. Sempre
più la tecnologia sta sostituendo la manualità,la scrittura a mano e in particolare l’uso del corsivo
rappresentano un prezioso patrimonio da conservare. Attualmente la
scrittura digitale sta sostituendo quella manuale, ma dovrebbero essere due forme
di comunicazione complementari e non alternative.L’uso dei computer si è
rivelato molto importante durante questo duro e lungo periodo di pandemia, ma
la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo e non viceversa. L’uso del
corsivo e in genere la scrittura a mano rappresentano un prezioso patrimonio
per lo sviluppo armonioso del sistema nervoso centrale.Abbandonata la manualità del gesto grafico, l’emotività viene
espressa solamente premendo un tasto: emoticon, emoji (faccina) o acronimo
(tvb). Emotività compressa, non espressa. Quale sarà la conseguenza per gli
adolescenti? Grafologi
e psicologi dell’evoluzione infantile raccomandano agli insegnanti e/o genitori
di far scrivere i ragazzi anche in corsivo, per stimolare le aree del cervello
connesse a pensiero, linguaggio e memoria. Per
i più bravi, provare (anche gli adulti) a scrivere con la mano destra e dopo
con la mano sinistra. Tentare anche di scrivere dalla destra alla sinistra (a
specchio). Così scriveva, a volte, Leonardo, che usava tale metodo perché
mancino ma non solo per quel motivo. È una ginnastica psicofisica non costosa,
utile e perfino divertente. Usiamo
il computer, usiamo il cervello, muoviamo le mani, salviamo il corsivo.