Pagine

mercoledì 24 marzo 2021

RICORDANDO CHINUA ACHEBE

Chinua Achebe con Don Burness
in Nigeria nel 1983
 
Usa. Il 21 marzo 2013 è morto il mio amico Chinua Achebe. Sapevamo che stava morendo, qualche settimana prima sono andato a trovarlo e lui continuava ad accarezzarmi il braccio, come se questo fosse un addio dalu (grazie in lingua igbo). È stato molto emozionante. Oggi ho parlato con Christie, sua moglie, e lei ha commentato: "Sono stata tanto fortunata che mi abbia portato nella sua orbita". Sentiva la sua presenza, avvertendo quel saggio sorriso radioso, quella magnifica essenza di bontà e determinazione da donare al mondo tipica di un uomo superiore. Mia moglie Mary- Lou ed io facevamo parte della famiglia allargata di Achebe e quelli di noi che ancora vivono ricordano con gratitudine e un po' di soggezione le benedizioni che abbiamo avuto attraverso la vera amicizia. Montaigne, Cicerone e Hesse hanno scritto bei saggi sull'amicizia e sanno che grande dono possa essere. Chinua Achebe l'uomo era in parte Chinua Achebe il narratore, il poeta, l’attivista sociale perché sapeva che “le vite dei neri contano”. Come Mandela, aveva la presenza. E saggezza. E arguzia. E l'amore per il mondo, e come Verdi e Dostoevskij aveva una moglie che era amica e che condivideva la gloria dell'orbitare intorno all'uomo nella sua forma più nobile. E anch'io sono stato trascinato nelle orbite di Chinua e Mary-Lou. Luminosità e luce. I greci sanno che la felicità è in parte risultato della fortuna e oggi ricordo la fortuna che ho avuto per essere stato accolto nel mondo di Chinua e Christie Achebe.
Don Burness
(Trad. it. Max Luciani)