RICORDANDO CHINUA ACHEBE
Chinua Achebe con Don Burness
in Nigeria nel 1983
Usa. Il
21 marzo 2013 è morto il mio amico Chinua Achebe. Sapevamo che stava morendo,
qualche settimana prima sono andato a trovarlo e lui continuava ad accarezzarmi
il braccio, come se questo fosse un addio dalu (grazie in lingua igbo). È stato
molto emozionante. Oggi ho parlato con Christie, sua moglie, e lei ha
commentato: "Sono stata tanto fortunata che mi abbia portato nella sua
orbita". Sentiva la sua presenza, avvertendo quel saggio sorriso radioso,
quella magnifica essenza di bontà e determinazione da donare al mondo tipica di
un uomo superiore. Mia moglie Mary- Lou ed io facevamo parte della famiglia
allargata di Achebe e quelli di noi che ancora vivono ricordano con gratitudine
e un po' di soggezione le benedizioni che abbiamo avuto attraverso la vera
amicizia. Montaigne, Cicerone e Hesse hanno scritto bei saggi sull'amicizia e
sanno che grande dono possa essere. Chinua Achebe l'uomo era in parte Chinua
Achebe il narratore, il poeta, l’attivista sociale perché sapeva che “le vite
dei neri contano”. Come Mandela, aveva la presenza. E saggezza. E arguzia. E
l'amore per il mondo, e come Verdi e Dostoevskij aveva una moglie che era amica
e che condivideva la gloria dell'orbitare intorno all'uomo nella sua forma più
nobile. E anch'io sono stato trascinato nelle orbite di Chinua e Mary-Lou.
Luminosità e luce. I greci sanno che la felicità è in parte risultato della
fortuna e oggi ricordo la fortuna che ho avuto per essere stato accolto nel
mondo di Chinua e Christie Achebe.
Don
Burness
(Trad.
it. Max Luciani)
Chinua Achebe con Don Burness in Nigeria nel 1983 |